Non solo “narcos”

SEMINARISTA da Orvieto fa esperienza in Colombia

La Colombia è un Paese quattro volte più grande dell’Italia, con 44,5 milioni di abitanti. È il maggiore produttore di cocaina nel narcotraffico mondiale, cresciuto in mezzo al conflitto armato tra Forze rivoluzionarie della Colombia (Farc) e altri paramilitari, responsabili della morte migliaia di persone e della estrema povertà in cui vivono 17 milioni di colombiani. Con questa immagine un po’ buia e angosciante della Colombia, sono partito per un’esperienza missionaria vissuta dal 23 luglio al 12 agosto.Prima mèta del viaggio è stato il seminario diocesano “Juan Pablo II” nella città di Armenia dove mi attendeva don Maurizio De Siena, responsabile per la nostra diocesi del progetto Colombia.Il progetto cominciò ad attuarsi con “l’adozione a distanza” nel 1999 dopo un devastante terremoto del Quindio che causò la morte di oltre 22.000 persone. Poi, grazie alla sensibilità e testimonianza di alcune famiglie della parrocchia di Ficulle, già impegnate da 10 anni nelle adozioni, il progetto si è ampliato. Fino ad oggi sono stati adottati circa 250 bambini e 8 seminaristi. La nostra “missione” è iniziata alla Fundaciòn Jiampi, sorta nel 1993 per la tutela dell’infanzia e della gioventù: 1.200 bambini sono adottati e ciò permette di salvarli da sottonutrizione, ignoranza, malattie, narcotraffico e guerriglia.Ogni mattina, accompagnati da volontari del posto responsabili del contatto immediato con i bambini adottati, andavamo nei quartieri più poveri per incontrare i bambini e le loro famiglie. All’inizio siamo rimasti sconvolti dalle condizioni di vita trovate nelle “case”, che spesso sono vere e proprie baracche. Con i ragazzi si facevano dei canti, dei giochi, dei momenti di catechesi. Nel pomeriggio, fuori della città, sostavamo in campi di canna e di plàtano (un tipo di banano), da cui c’è una splendida vista sulle Ande. La sera incontravamo i ragazzi più grandi (gli animatori di Jiampi), per condividere esperienze, creare nuove amicizie, parlare dei bambini adottati e dei progetti futuri.Posso dire che ora la Colombia non è più per me soltanto un Paese di guerriglia, violenza e povertà. Abbiamo toccato “pezzettini di cielo” e tanta speranza: la fondazione Jiampi; la casa per 30 ragazzi orfani nella Foundaciòn Jesus Enfante; la Ciudad de Don Bosco a Medellin, piccola città ove hanno una casa, l’amore e l’educazione circa 300 ragazzi salvati dalla violenza e dalla droga.Ringrazio la Provvidenza di aver potuto sperimentare in Colombia una Chiesa che non ha confini, che sa dedicarsi ai più piccoli e bisognosi nel nome di Gesù, e che, inserendosi in ogni realtà, sa sempre promuovere la dignità dell’uomo e riaccendere la speranza della salvezza.

AUTORE: Dariusz Kowalewski