Oltre l’ingenuità del dolcetto – scherzetto

L’arcivescovo di Perugia mons. Bassetti intervistato da TV2000

“Halloween è la festa delle zucche vuote e stiamo attenti a non diventare noi delle zucche vuote”. Lo ha detto Mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Citta’ della Pieve e vicepresidente della Conferenza Episcopale italiana nel corso della puntata di “Vade Retro” dedicata ad Halloween che è andata in onda venerdì 26 ottobre su Tv2000. Pubblichiamo ampia parte del suo intervento che è stato ripreso da molti mezzi di informazione e siti web.

In questi ultimi anni, è di moda la “nuova” festa americana di importazione: Halloween. È divertente, diversa, “trasgressiva”; ci si traveste da fantasma, strega, zombie… si balla. Ha preso piede anche perché attorno alla zucca c’è un business incredibile; il mercato specula su queste kermesse, pubblicizzando maschere, teschi, zucche, mantelli e cappellacci.

Ma Halloween non può essere considerata semplicemente un fenomeno commerciale o un secondo Carnevale: è importante conoscere e saper valutare bene le sue radici culturali, le sue implicazioni esoteriche, il suo clima ambiguo e la sua risultante di apertura, più o meno dichiarata, alla mentalità magica.

Halloween è la forma contratta dell’espressione inglese “All Hallovs’ Eve” che letteralmente significa vigilia di Ognissanti. Saremmo allora tentati d’associare questa usanza alla tradizione cristiana, ma in realtà, le sue origini sono completamente pagane e non hanno nessun rapporto con il cristianesimo.

La festa nasce da un rito pagano celebrato nelle isole britanniche dalle popolazioni celtiche: il Samhain, una sorta di festival della morte in onore di divinità pagane. La ricorrenza di Halloween porta dunque in sé un atteggiamento negativo verso la morte e verso i defunti, come se i morti fossero solo qualcosa di ostile da cui difendersi. Si vuole esorcizzare la morte, facendone una caricatura.

Il 31 ottobre è successivamente diventata una data importante per l’esoterismo nei cui testi troviamo queste definizioni: “Torna il Gran Sabba per quattro volte l’anno… Halloween ch’è forse la festa più cara”; “Samhain è il giorno più “magico” di tutto l’anno, capodanno di tutto il mondo esoterico”; “la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana”.

Sappiamo da ripetuti e tristi fatti di cronaca che nei culti satanici, celebrati specialmente in questa ricorrenza, si arriva persino a praticare sacrifici umani.

Molto spesso l’atmosfera macabra creata in certe feste va a sfociare in incursioni profanatorie nei cimiteri. Senza arrivare a tanto, sono invece molti i locali che propongono per l’occasione serate a tema esoterico dove, oltre a ballare, è possibile consultare maghi e cartomanti, per l’oroscopo o la lettura dei tarocchi.

Si approfitta cioè della ricorrenza per avvicinare i giovani alle pratiche magiche e superstiziose e la festa si trasforma in una specie di “ponte” tra i ragazzi e il mondo dell’occultismo.

Bisogna essere consapevoli che è a partire dalla piccole cose, magari proposte con insistenza e magari fin da bambini, che può venir plasmata una mentalità.

Il problema non è da sottovalutare perché, con la scusa del gioco, si rischia di alimentare una tendenza all’esoterismo e alla superstizione già fortemente in crescita tra i giovani.

Agli occhi degli sprovveduti tutto questo è mascherato con ipocrisia e studiata doppiezza: “È solo un innocente divertimento!”.

In realtà, questi riti di massa (unitamente a certa letteratura, musica, film o pubblicazioni specializzate vendute anche in edicola) sono un tentativo di introduzione nell’opinione pubblica di un atteggiamento favorevole alla mentalità magico-esoterica. Quindi fanno da apripista per successive manipolazioni; sono una “rete gettata”, con cui si introducono occasioni che possono prestarsi a successivi coinvolgimenti. Si mira insomma in vari modi a creare un’atmosfera di simpatia intorno alla magia, a farla apparire buona, utile, addirittura divertente e spingere così ad abbassare la guardia nei suoi confronti.

Coloro che intendono diffondere questa mentalità magico-esoterica procedono per gradi e per tentativi successivi. Si comincia con lo scherzo, col romanzo-fumettone che fa sognare, col film divertente e accattivante. Se si imbattono in un autentico spirito critico si fermano e rimandano alla prossima occasione e modalità. Dove invece trovano un ambiente sprovveduto, diffondono apertamente e in modo più esteso le loro dottrine e ben presto passano a successive e più gravi tappe.

Il secolarismo ha provocato un arretramento della religione e ha creato un vuoto nella coscienza dell’uomo contemporaneo, sostituendo una visione profana alla visione religiosa del mondo. La religione integrava l’uomo nella realtà, collegandolo al cosmo e a se stesso e fissandogli una origine e un fine. Adesso invece egli è sganciato dal mondo, senza un assoluto al quale riferirsi. Questo enorme vuoto suscita una ricerca inquieta che spinge sulle strade dell’esoterico, dello strano, dell’occulto…

Non dimentichiamo che le disastrose conseguenze di rapporti col mondo dell’occulto non sono immediate, ma si manifestano a distanza di anni in depressioni, crisi e violenze. Le parole che proclamiamo, i gesti che facciamo, la mentalità che seguiamo e i simboli che poniamo non sono realtà neutre o prive di significato, ma costruiscono e richiamano un mondo e una mentalità; significano e introducono la realtà spirituale che rappresentano.

Non possiamo essere ingenui: abbiamo una responsabilità verso noi stessi e ancor più verso le giovani generazioni. I genitori vigilino perché i loro ragazzi non vengano subdolamente condizionati e si abituino, o ancor peggio si educhino, all’occulto. Gli insegnanti prendano consapevolezza della realtà che si nasconde dietro questo nuovo rito di massa, che spesso anche nelle scuole è ingenuamente proposto e consentito come fatto culturale.

Ci esorta san Paolo: “Nessuno vi inganni con vani ragionamenti… Comportatevi come i figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate ciò che è gradito al Signore, e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente… Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportatevi non da stolti, ma da uomini saggi; sappiate comprendere la volontà di Dio”.

AUTORE: + Gualtiero Bassetti arcivescovo di Perugia-Città della Pieve