Ora l’italiano s’impara al bazar

Immigrazione. Da Perugia il progetto europeo “Bazar-Learning”: un nuovo metodo di insegnamento che comincia contattando gli stranieri nei mercati e centri commerciali

lingua-italiana-scuolaPuò cominciare anche tra i banchi di un mercatino o davanti alle vetrine di un centro commerciale il percorso di integrazione degli immigrati. Secondo l’ultimo Censimento, nella nostra regione sono quasi 90.000, pari al 10% della popolazione.

Uno degli ostacoli maggiori per il loro inserimento è la conoscenza della lingua. Indispensabile per la vita quotidiana ed anche per instaurare rapporti sociali che li aiutino ad uscire da quel ‘rifugio naturale’ che sono le loro comunità nazionali.

Tante sono le iniziative in Umbria per l’insegnamento dell’italiano agli immigrati, avviate dalle istituzioni e da associazioni di volontariato. Da Perugia è partita una nuova iniziativa, che è già diventato un progetto europeo, per elaborare e sperimentare una metodologia per l’insegnamento della lingua in luoghi solitamente frequentati dagli immigrati stranieri, come mercati e centri commerciali. Si chiama infatti Bazar-learning and exchange at the market place, ovvero come imparare l’italiano in questi ambienti legati alla vita quotidiana: i “bazar”, appunto, dove cercare un approccio, instaurare un rapporto con cittadini stranieri per convincerli a cominciare un percorso che li porti anche a veri e propri appuntamenti didattici.

Di queste esperienze si è discusso nei giorni scorsi nel primo incontro tra i partner internazionali del progetto sperimentale, che durerà due anni. Incontro che si è svolto a Perugia dove il progetto è nato per iniziativa della cooperativa sociale BorgoRete, che opera dal 1979 nei settori dell’assistenza all’infanzia, ai minori e ai disabili, delle dipendenze e della salute mentale.

Progetto finanziato dalla Comunità europea con il programma comunitario LLP, di cui la cooperativa BorgoRete è capofila. Gli altri partner attualmente sono l’ufficio Informagiovani e politiche giovanili del Comune di Perugia, l’Università di Cukurova (Turchia) e le associazioni Dia Sport (Bulgaria), NTL (Germania), MRS Consultancy (Gran Bretagna) e Palco de Sombras (Portogallo). I loro rappresentanti hanno discusso per due giorni a Perugia delle loro esperienze e dei progetti per mettere a punto un modello comune per l’insegnamento della lingua in modo informale. Non insomma con i tradizionali corsi per stranieri.

Corinna Bartoletti, della cooperativa BorgoRete, è la coordinatrice di questo progetto europeo. “L’idea – ha spiegato – ci è venuta esplorando le varie esperienze a livello europeo di coinvolgimento informale dal basso”. Come a Berlino, dove alcuni immigrati sono stati coinvolti in iniziative di apprendimento della lingua tedesca cominciando a discutere in un mercato sui diversi modi di cucinare le carote. Uno spunto per quello che è diventato il progetto Bazar.

Mercati e centri commerciali come luogo di partenza di un percorso che dovrebbe portare anche ai tradizionali momenti didattici, magari avvalendosi delle potenzialità della Rete. A Perugia potrebbe essere coinvolta anche l’Università per Stranieri. Partendo da una chiacchierata in un supermercato, in un centro commerciale o in uno dei tanti mercatini che si svolgono anche in Umbria, si potrebbero aiutare quegli stranieri che sono venuti in Italia a cercare una vita migliore ad ottenere la certificazione “Celi” che consente di avere il permesso di soggiorno.

“È un progetto – ha detto il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali nel suo saluto ai partecipanti all’incontro – che ben si inserisce tra le attività di internazionalizzazione della nostra città, per renderla sempre più accogliente e per confermare la validità della sua candidatura a Capitale europea della cultura nel 2019”.

L’altro progetto

La Regione, insieme all’Università per Stranieri e ad altri enti ha avviato il progetto “Dire – fare – comunicare: corsi gratuiti di lingua italiana ed educazione civica per migranti” che, oltre a lezioni in aula per apprendere la lingua e la cultura italiana, offre anche servizi innovativi come uno Sportello on-line e un collegamento per mezzo di Skype con un docente. Lo Sportello on-line fornisce informazioni sulla normativa relativa allo status di immigrato e all’accesso ai servizi del territorio per sostenere il percorso di integrazione, sulle opportunità di formazione linguistica e professionale nella regione, ed orienta al riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all’estero. Inoltre – come detto – è previsto un servizio di “Lingua2” on line con un docente esperto con il quale intrattenere conversazioni in italiano. Per accedere ad entrambi i servizi bisogna collegarsi ai siti www.cidisonlus.org e www. immigrazione.regione.umbria.it. Per l’accesso via Skype: Sportello on-line, nome utente skype: sportello online Cidis. “Lingua2” on-line, nome skype: cidisonlus.4chiacchiere.

AUTORE: Enzo Ferrini