Orvieto – Todi. La festa del nostro settimanale

Un gesto di riconoscenza

L’organo di stampa delle diocesi umbre ha compiuto i suoi cinquant’anni. È doveroso un brindisi particolare anche nella nostra diocesi di Orvieto-Todi per esprimere tutta la nostra riconoscenza alla Voce, alla sua Redazione e ai preziosi collaboratori che per tanti anni hanno mantenuto il collegamento tra la nostra Chiesa e le sorelle umbre. L’importanza di una Voce di informazione e di collegamento la si intuisce al volo, ma soprattutto la necessità di una Voce autorevole che esprime il pensiero della Chiesa umbra sui diversi problemi che ci tocca vivere ogni giorno e che hanno sempre anche una connotazione etica e dottrinale. Tutti questi compiti il nostro settimanale regionale li ha finora svolti con grande responsabilità e puntualità, aggiornando recentemente anche la sua veste tipografica che lo rende più agile e moderno. Non è facile perseverare per anni, con inesorabili scadenze settimanali, soprattutto quando ancora l’unico strumento a disposizione era la famosa Lettera 22 e la posta non era elettronica. Dobbiamo veramente erigere un monumento ai nostri corrispondenti, a don Marcello Pettinelli e a don Carlo Taddei, così come all’attuale direttore del giornale don Elio Bromuri. Il loro affetto alla nostra Chiesa si è dimostrato veramente eroico e solo il loro diario ci potrebbe raccontare una lunga storia di peripezie e di fedeltà sempre più incredibili. A loro vada la nostra gratitudine, che non ha certo la pretesa di una ricompensa che solo il Signore può offrire loro, perché solo Lui conosce il cuore e la misura di un amore nascosto e senza limiti. Sappiamo anche quanto è stato difficile accettare le nuove regole che hanno tagliato letteralmente corrispondenza e idee, suscitando amarezza e delusione. Ma così oggi va il mondo della carta stampata: si va più a battute che a idee, più a foto che a sintassi. Cambiano tempi e arte, ma non può cambiare l’affetto e la fede che i gloriosi corrispondenti ci hanno testimoniato. Un impegno ecclesiale: abbonamento alla Voce, non alle voci! È più che mai necessaria una Voce dell’unica Chiesa. I tempi non sono facili per i credenti o comunque per uomini di buona volontà che credono nella verità e nella giustizia. Si fa dura la lotta contro l’ipocrisia, la menzogna e la maldicenza eretti a sistema. Va eliminato, o comunque sporcato, chi cerca di sostenere una verità oggettiva, evangelica, proprio come diceva Gesù: ‘È venuto Giovanni che non mangia e non beve e dicono: ha un demonio! E’ venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve, e dicono che è amico dei pubblicani e dei peccatori!’. Deve farsi strada la verità di ciascuno, perché ognuno si possa sentire giustificato. Ma sappiamo che la verità è una sola, e non si può tacere. Per questo ci dobbiamo abbonare alla Voce e non alle voci, e fare in modo che il nostro giornale sia sempre più l’espressione di una Chiesa che cerca la verità da offrire a questo mondo come criterio di salvezza e di vera umanità. È una questione ecclesiale che ci deve impegnare tutti, se vogliamo far sopravvivere la voce della verità e non quella della corruzione.

AUTORE: ' P. Giovanni Scanavino