Pacchetto sicurezza? No, pacchetto integrazione

Convegno a Fabro Scalo sul tema “Romeni in Italia: rifiuto o accoglienza?”. Intervista al vescovo mons. Scanavino

“Romeni in Italia: rifiuto o accoglienza?” è il tema del convegno che si è tenuto giovedì 20 maggio a Fabro Scalo. Ne abbiamo parlato con due relatori, il prof. Greco e il Vescovo diocesano. v“Obiettivo del convegno – ha dichiarato Giuseppe Greco – è stato quello di promuovere la cultura del confronto con i romeni, presenti anche nei nostri piccoli Comuni. Confronto su un piano di parità e di ascolto reciproco: dando a loro la parola come ha fatto e fa la Caritas (che, se non ci fosse, bisognerebbe inventarla). Sono convinto che scuola e parrocchie insieme possano e debbano collaborare per far conoscere nella loro realtà le comunità presenti nel territorio per prevenire ogni forma di pregiudizio e di discriminazione. Questo obiettivo – ha sottolineato Greco -non è facile da raggiungere perché c’è chi soffia sul fuoco del razzismo, che è facile da far propagare quando si è in difficoltà, e l’Italia certamente lo è. È facile trovare il capro espiatorio tra gli stranieri, che possono divenire l’alibi per tutto quello che non va. Il confronto vero è l’unico strumento che abbiamo per affrontare questa sfida che mette in causa la nostra stessa società civile e democratica”. Mons. Giovanni Scanavino, vescovo di Orvieto-Todi e delegato della Conferenza episcopale umbra per le Caritas e i migranti, ha affermato: “Si tratta di conoscere bene la storia, le tradizioni, in una parola la cultura di un popolo, per potersi impegnare per la solidarietà. Spesso dal modo come i mass media trattano il problema comprendiamo poco e male i problemi che stanno dietro gli immigrati: problemi politici, problemi di sicurezza, problemi di persecuzione. Spesso taluni episodi vengono amplificati o inconsapevolmente o strumentalmente. Di tutto bisogna conseguire, come vado ripetendo, una conoscenza matura, non emotiva, perché si possa, dopo aver conosciuto la verità, passare (come dice il Papa) dalla verità alla carità”. “Gli immigrati, da qualunque Paese provengano – ha proseguito mons. Scanavino –, vanno accolti nel rispetto della legalità. Non dico che l’immigrazione non presenti aspetti problematici, ma è necessario avere una visione più realistica e più positiva. Dobbiamo certamente liberarci da molti pregiudizi, e dobbiamo impegnarci a sollecitare i politici ad una maggiore apertura in materia di cittadinanza e di partecipazione, e a mettere a disposizione maggiori risorse”. “In Italia – ha sottolineato il presule – abbiamo bisogno di un consistente ‘pacchetto integrazione’ che prepari allo scenario di metà secolo, allorquando saremo chiamati a convivere con 12 milioni di immigrati, la cui presenza, come ci dicono gli esperti, sarà necessaria per il funzionamento del Paese. Continuiamo come cristiani su questa strada dell’accoglienza nella legalità, con coraggio, anche se siamo minoranza, per dimostrare che è la nostra fede cristiana che ci anima, ci sostiene, e ci fa riconoscere, nel volto del fratello povero, il volto di Cristo Signore”. I RELATORI E I TEMIIl convegno ha permesso di ascoltare le riflessioni di Jurna Diana su “La Romania: storia, cultura, tradizioni, economia, religione”; il vescovo mons. Giovanni Scanavino su “La Parola e l’azione della Chiesa per l’emigrazione”; Ester Montagnolo, responsabile del Progetto intercultura dell’Icao, su “I romeni in Italia: dal Rapporto Caritas italiana e romena”; Giuseppe Greco, dirigente scolastico, su “Intercultura e processo di costruzione dell’identità italiana. I rapporti Italia-Romania”. L’evento era promosso dall’istituto comprensivo Alto Orvietano, dall’Amministrazione comunale, dall’Unitre dell’Alto Orvietano e dalla Caritas interparrocchiale di Fabro, e aveva per scopo la conoscenza e l’approfondimento della storia, delle tradizioni e della cultura romena.

AUTORE: Antonio Colasanto