Padre Franco nuovo provinciale dell’Umbria

Francescani conventuali

Padre Franco Buonamano, guardiano del convento di Sant’Ansano a Spoleto e direttore del Centro pastorale per l’evangelizzazione e la catechesi dell’arcidiocesi, è il nuovo provinciale dei frati minori Conventuali della Provincia serafica dell’Umbria. È stato eletto giovedì 21 maggio – al Capitolo tenutosi nel convento dei Conventuali di Foligno – alla prima votazione e con maggioranza assoluta. Padre Buonamano, 47 anni, nativo di Sessa Aurunca (Caserta), succede a padre Bernardo Commodi, che ha guidato la Provincia negli ultimi otto anni. Padre Franco è entrato in convento nel 1985; nel 1993 è stato ordinato sacerdote. I primi dodici anni da frate è stato a Perugia, gli ultimi quattro a Spoleto. La Provincia dei Conventuali dell’Umbria è piccola: poco più di 30 frati in otto conventi. Sono presenti a Terni, Spoleto, Foligno, Perugia, Città di Castello, Gubbio, Gabicce Mare e Cattolica. Padre Franco, qual è la prima cosa che le è venuta in mente quando ha saputo di essere il nuovo provinciale? ‘L’espressione di Papa Giovanni Paolo I che, dopo la sua elezione, disse: ‘Ma che guaio avete fatto’. Io ho pensato la stessa cosa, proprio perché assumere questo incarico mi fa rendere conto delle responsabilità a cui sono chiamato e delle mie povere capacità umane. Mi sento un povero frate a cui è affidato un importante ministero. So, comunque, che tutti i frati – anche quelli che non mi hanno votato – hanno stima di me, proprio perché con tutti c’è un vero rapporto di fraternità e di condivisione’. Come intenderà muoversi in questi quattro anni di governo che ha dinanzi? ‘Sicuramente la cosa più importante sarà quella di curare la fraternità all’interno della Provincia, nei singoli conventi. Sarà per me prioritario essere vicino alle comunità e ai singoli frati, per camminare insieme sulla via della preghiera, della missione apostolica’. Si è da poco svolto il Capitolo delle stuoie per ricordare l’8’centenario della consegna della Regola a san Francesco da parte di Innocenzo III. Quale la prima cosa da attuare? ‘Credo che il recente Capitolo delle stuoie ci ha fatto sperimentare la comunione tra tutte e tre le Famiglie francescane. È per noi uno stimolo a camminare insieme; le diversità sono davvero poche; tutti viviamo la stessa regola di Francesco. È vero, cambiano le costituzioni, ma oggi non ci sono più le differenze storiche che ci hanno portato alla divisione. Io spero che in un futuro non molto lontano possiamo iniziare un cammino di riunificazione. Sarebbe auspicabile e sarebbe un bellissimo segno per tutta la Chiesa’. Dopo quattro anni lascia Spoleto. Cosa si porta nel cuore? ‘Mi porto via tanto. C’è stata una bellissima comunione con l’arcivescovo Fontana e con il presbiterio diocesano. Ho poi fatto una bellissima esperienza con la comunità dei giovani della prima Unità pastorale di Spoleto. Ma non solo con loro, anche con le famiglie, con quelle dei giovani e con quelle dei bambini. C’è stato un cammino insieme fatto di semplicità, di condivisione, ma direi prima di tutto un cammino di fede’.

AUTORE: Francesco Carlini