Papa Francesco alla Porziuncola. Mons. Sorrentino: con la sua visita il Pontefice rilancia il messaggio di una “Chiesa povera e per i poveri”

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“Benvenuto, Papa Francesco, Pellegrino tra i pellegrini!”. Così il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, saluta il Pontefice nel suo messaggio di benvenuto in occasione della visita di giovedì 04 agosto alla Porziuncola per il Perdono di Assisi.

“Ancora una volta – continua il vescovo – abbiamo la gioia di accoglierLa. Un privilegio di cui Le siamo grati. Per Lei, Padre Santo, abbiamo non soltanto i sentimenti di devozione che devono contraddistinguere tutti i cattolici, ma un supplemento di affetto che deriva dal fatto che ha scelto il nome del nostro Santo. In qualche modo, La sentiamo di casa. Tre anni fa, il 4 ottobre 2013, ci regalò una visita indimenticabile. Fu una rilettura della vita e dei luoghi del Poverello. Un ricalcare le sue orme. Il messaggio che ci lasciò fu esigente. Fu l’invito a una fede autentica che ha in Gesù il suo centro. Fu uno stimolo al rinnovamento pastorale. Fu la riconsegna dei poveri e dei sofferenti alla nostra premura. Ci rimane particolarmente impresso l’abbraccio ai disabili dell’Istituto Serafico, la visita alla Sala della Spogliazione gremita di poveri, il pranzo al Centro di prima accoglienza che, a ricordo di quel giorno, ha preso il Suo nome: Centro Papa Francesco. Siamo stati all’altezza di quel Suo messaggio? Almeno abbiamo cercato di metterci impegno. Abbiamo concluso il Sinodo diocesano con un programma ispirato fortemente al Suo magistero. Ci siamo dati un progetto di rinnovamento delle nostre parrocchie, con l’intento di fare di ciascuna di esse una “famiglia di famiglie”. Abbiamo ulteriormente aperto le nostre porte ai poveri, specialmente profughi, ai quali stiamo dando non soltanto una casa e una mensa, ma il cuore”.

“Oggi Vostra Santità torna ad Assisi – sottolinea ancora mons. Sorrentino – privilegiando il messaggio di misericordia della Porziuncola. La chiesina che è cuore pulsante del francescanesimo. Dove Francesco visse momenti di grande intimità con Dio. Dove plasmò le sue fraternità inviandole in missione per il mondo. Cappellina povera e disadorna che, nei suoi stessi lineamenti, porta inscritto il programma che fu di Francesco e che Vostra Santità ha rilanciato per tutti noi: “Una Chiesa povera e per i poveri”. Grazie, Papa Francesco! Eccoci ancora una volta in ascolto della Sua testimonianza e della Sua parola. Voglia ancora benedirci. Le vogliamo bene!”