Parte dall’Umbria la nuova tecnologia di lotta al cancro

Inaugurato il Centro di ricerca emato-oncologica (Creo) dell’Azienda ospedaliera di Perugia. Un polo di eccellenza, un laboratorio che potrà rendere possibile la sconfitta dei tumori

Delrio-TavoloSarà una “casa della speranza” nella lotta contro il cancro, il nuovo Centro di ricerca emato-oncologica (Creo) dell’Azienda ospedaliera di Perugia. La struttura è stata inaugurata martedì mattina nel corso di una cerimonia molto partecipata; presenti anche numerose autorità, come il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, la presidente della Regione, Catiuscia Marini, l’assessore comunale Emanuele Prisco, l’arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, card. Gualtiero Bassetti, e il magnifico rettore dell’Università, Franco Moriconi. Il Creo si configura come un vero e proprio polo d’eccellenza per la ricerca sui tumori. “Con questa struttura – ha sottolineato il direttore dell’Azienda ospedaliera Walter Orlandi – l’ospedale di Perugia si dota di altri laboratori di alta tecnologia, che occupano circa 6.000 metri quadrati, per la ricerca e l’assistenza nel campo dell’ematologia con trapianto, oncologia, genetica e medicina molecolare. Con l’attivazione del Creo, si completa un percorso di interventi organizzativi e strutturali che collocano il ‘Santa Maria della Misericordia’ tra i principali ospedali di eccellenza Italia e all’estero”. “Il progetto del Centro di ricerca – ha spiegato il prof. Brunangelo Falini – nasce nel 2002 da due menti geniali: il prof. Martelli, ricercatore di fama internazionale, con la sua Scuola di ematologia, e Franco Chianelli del Comitato per la vita ‘Daniele Chianelli’. La posa della prima pietra è arrivata nel 2006 e oggi siamo veramente orgogliosi del traguardo raggiunto”. Nel Creo, infatti, si svolgeranno ricerche d’avanguardia nel settore oncologico che verteranno in particolare, come spiegato da Falini, sullo studio e sull’approfondimento delle mutazioni genetiche sottese all’insorgere di un tumore; sull’utilizzo di “farmaci intelligenti”; e, guardando al futuro, sull’impiego di cellule staminali dello stesso paziente, ossia cellule “ingegnerizzate” che, reimpiantate nel corpo, combatteranno la malattia dal di dentro. “Qui – ha sottolineato Falini – si farà ricerca applicata, ovvero si trasferiranno le scoperte di laboratorio nella clinica, cioè nei pazienti stessi. Ora la vittoria sul tumore appare più vicina”.

Unanime la soddisfazione espressa da parte delle autorità presenti. “È un esempio – ha evidenziato la presidente Marini – di buona sanità pubblica, ma anche di buona amministrazione. Dobbiamo infatti essere orgogliosi di questa importantissima realtà, anche per il fatto che la sua realizzazione non ha pesato sul bilancio delle risorse che lo Stato ci assegna per la sanità, ma è stata possibile grazie all’efficiente gestione finanziaria dell’Azienda ospedaliera di Perugia. L’Umbria è una regione piccola, ma virtuosa”. Il rettore Moriconi ha definito il Creo “una perla che si aggiunge ad altre che fanno del nostro ateneo e dell’Azienda ospedaliera un centro di eccellenza mondiale. Il merito di quanto avviene oggi va dato al prof. Martelli e alla sua scuola, e a quelli che oggi, a partire dal prof. Falini, proseguono il lavoro del Maestro. Non voglio dimenticare l’opera del signor Chianelli, con cui vogliamo continuare a lavorare”. Il sottosegretario Delrio ha concluso: “Gli ospedali sono il luogo dove la Costituzione diventa realtà, perché vi si applica veramente il principio dell’uguaglianza, per cui tutti siamo uguali. Quello di oggi è un successo dell’Italia, un esempio di come il nostro Paese ce la può fare. Oggi qui state generando comunità, state generando un Paese nuovo”.

03/03/2015

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AUTORE: Laura Lana