Per i giovani a Maricà preghiera, ‘turismo’ e festa

Il "diario di viaggio" dei giovani umbri a Rio de Janeiro

RIO vista dal RedentoreDa Maricà, Brasile

17 luglio 2013

Dopo la messa mattutina nella parrocchia di Maricà, i nostri giovani hanno partecipato a una catechesi che li ha portati a riflettere sul perché sono partiti e cosa cercano da questa esperienza della JMJ.

Il seminarista Giordano, di Perugia, che ha guidato la catechesi facendo riferimento alle letture dei discepoli di Emmaus, delle donne che trovano il Sepolcro vuoto e del ragazzo ricco, ha posto interrogativi come ‘chi siamo?”, ‘ Ci vendiamo pur di soddisfare l’altro?’, ‘ Chi adoriamo? Puntiamo lo sguardo verso il Cielo o verso noi stessi?’. Don Riccardo ha concluso la catechesi sottolineando che non è risolvendo i problemi che si può ottenere la Gioia vera, ma rispondendo a questo bisogno con il proprio sì, consentendo a Dio di non essere con noi, ma in noi.

È stato dato il tempo ai giovani umbri di riflettere su quanto, detto divisi in Diocesi e, per quanto riguarda quella di Perugia-Città della Pieve, in quanto più numerosa, in fraternità di circa 7 persone ciascuna. Questo momento di condivisione ha permesso ai ragazzi di conoscersi meglio ed è sempre caratterizzato da una grande fiducia che ognuno ha nei confronti dell’altro, che gli consente di essere spontaneo ed aprirsi.

Finito questo momento i ragazzi sono tornati nelle famiglie e si sono preparati per andare a una festa tipica della città di Maricà, durante la quale bisogna festirsi rievocando i lavoratori di un tempo e dove, come il primo giorno, hanno condiviso con gioia la vita brasiliana, con musica, danza e divertimento!

18 Luglio 2013 qui è l’una di notte, quindi in Italia è ormai l’alba del 19!

Per i nostri giovani umbri si è conclusa un’altra intensa e stupenda giornata verdeoro!

La mattina presto alle 6.00 sono andati alla messa, al termine della quale sono saliti sui pullman per recarsi a Rio de Janeiro, per visitare il Monte Corcovado a vedere l’imponente ed affascinante statua del Cristo Redentore e la vista a 360° che un’altezza del genere (710m) consente di avere sulla città.

Arrivati in cima verso mezzogiorno hanno dedicato tutto il tempo necessario ed opportuno per ammirare la bellezza di quel luogo: i laghi, l’Oceano, le isole, il monte chiamato Pao de açucar, l’infinito traffico aereo, le favelas affiancate da palazzi, le spiagge di Copacabana e Ipanema e, ovviamente la scultura facente parte delle sette meraviglie del mondo moderno: il Cristo Redentore.

I nostri ragazzi sono più di cento e uno spettacolo del genere richiede molto tempo se vuole essere ammirato correttamente, così si sono ritrovati a pranzare verso le tre in un locale italiano chiamato “Mamma Rosa. Poi sono ripartiti alla volta di Maricà dove li attendeva una festa sulla spiaggia organizzata dai ragazzi della parrocchia. Anche questa, come quella della sera precedente in pieno clima latinoamericano!

 

 

 

 

AUTORE: Maria Teresa Cappannini