Per la Fascia appenninica, questa è la peggiore delle crisi

Fascia appenninica. I dati relativi al mercato del lavoro raccolti dal consigliere regionale Andrea Smacchi
Il Consiglio comunale: al centro il presidente Pecci a sinistra in basso il sindaco Guerrini
Il Consiglio comunale: al centro il presidente Pecci a sinistra in basso il sindaco Guerrini

Mentre il governo cittadino è attraversato da una dialettica interna al centrosinistra che indebolisce l’azione politico-amministrativa, la crisi morde il territorio, e quindi le famiglie, in termini sempre più preoccupanti. Lo confermano dati relativi al mercato del lavoro resi noti dal consigliere regionale Andrea Smacchi, che ha preso in esame la situazione concernente la fascia appenninica (Gubbio, Gualdo Tadino, Valfabbrica, Nocera Umbra, Valtopina, Sigillo, Fossato di Vico, Costacciaro, Scheggia-Pascelupo). Nel terzo trimestre 2012 è cresciuto ancora il ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga e sono aumentati gli iscritti ai Centri per l’impiego. “In particolare – scrive Smacchi – ben 328 aziende che hanno fatto richiesta per usufruire degli strumenti messi a disposizione dalla Regione, per un totale di 1.184 lavoratori, di cui 568 eugubini”. I settori più colpiti (tra parentesi numero aziende e maestranze) sono edilizia (65 – 235), commercio (64 – 186), abbigliamento (41 – 199), ricreativo-ristorativo (27 – 81). A subire gli effetti della crisi sono quelle attività che un trainavano l’economia. Gubbio è tra le realtà più colpite, con 174 aziende e 568 lavoratori. Seguono Gualdo Tadino (64 – 223) e Nocera Umbra (36 – 185). “Sul versante delle assunzioni – prosegue Smacchi – le cose non vanno certo meglio. Rispetto allo stesso periodo del 2011 infatti vi è un decremento di 437 unità (393 a Gubbio) ed il segno meno prevale sulle cessazioni (- 317) per licenziamento, dimissioni, scadenza di contratto, pensionamento o morte (314 a Gubbio)”. A questo quadro vanno aggiunti 8.021 iscritti (3.823 di Gubbio, 1.479 maschi e 2.344 femmine) ai Centri per l’impiego, oltre ad altre richieste di ammortizzatori che risultano profilarsi. In questo contesto si evidenzia una volta di più come la fascia appenninica stia attraversando la peggiore fase recessiva della storia recente. “I dati sono impietosi ed impongono un’assunzione di responsabilità collettiva alla quale nessuno può sottrarsi. Tenendo conto di quanto messo a disposizione dalla Regione in termini di norme e risorse, ritengo necessaria – conclude Smacchi – la convocazione di un Consiglio comunale congiunto delle nove Municipalità, nel quale, insieme alle forze produttive e sociali, condividere azioni concrete in grado di dare risposte alle esigenze delle imprese e delle famiglie del territorio”.

AUTORE: G. B.