Per ragazzi e animatori Acr un entusiasmante campo a Sant’Eutizio

Oltre cento i giovani partecipanti: un'occasione di condivisione di esperienze e di fede

Mentre i giovanissimi e i giovani sono in partenza per Pratonevoso (Cn), i ragazzi dell’Acr sono appena ritornati dal loro ‘campo’. Incontriamo Roberto Coletti di Acquasparta, responsabile diocesano dell’Acr, stanco ma entusiasta: ‘Siamo tutti un po’ sfiniti – esclama Roberto – ma veramente contenti; per tutti è stata un’esperienza veramente bella e profonda. I partecipanti sono stati oltre cento e tutto è filato liscio. Si è creata una vera comunione tra animatori e ragazzi e soprattutto con il Signore. L’abbazia era da noi conosciuta, perché ogni anno ci veniamo a fare gli esercizi spirituali durante le vacanze di Natale. In ogni modo è molto adatta anche per fare i campi estivi con i ragazzi’. I partecipanti al campo avevano l’età compresa tra gli undici e i tredici anni; questo è il terzo campo Acr di quest’anno, ed era riservato ai ragazzi delle medie. I giorni sono trascorsi molto in fretta, tra la preghiera, le escursioni, i giochi, i servizi e con tanta allegria. Momenti significativi sono stati molti, il luogo ha una particolare ‘grazia’ data anche la presenza dei corpi dei santi Eutizio e Spes; infatti, si sono vissuti momenti di preghiera intensi e molto belli, con delle testimonianze che hanno colpito i ragazzi presenti. Anche durante la celebrazione del Sacramento della penitenza, si sono visti i ragazzi accostarsi alla confessione con profonda fede. Tutto bene? Elena di Avigliano Umbro, una responsabile del campo ci dice: ‘Qualcosa che non va c’è sempre; noi vogliamo sottolineare il tanto bene vissuto e la grazia che il Signore ci ha donato di sentire sempre la sua presenza’. Chiediamo a Giorgio di Todi, un nuovo animatore, se è stato colpito in modo particolare da qualche cosa: ‘Quello che mi ha piacevolmente colpito è stato il rapporto con i ragazzi. Noi animatori condividevamo tutto con loro e ci vedevano come amici o fratelli più grandi e subito si sono affezionati. E’ probabile che i ragazzi a casa nessuno li ascolta e quando trovano chi s’interessa di loro e soprattutto li ascolta, subito si trovano a loro agio’. Anche quest’esperienza ci ha fatto toccare con mano l’importanza di dedicare il nostro apostolato ai ragazzi e i giovani. La trasmissione della fede alle nuove generazioni deve sempre essere il nostro maggiore impegno. I campi estivi restano sempre un mezzo molto importante per quest’opera. Ora è la volta dei giovani, che si sono recati, nella fresca altura di Pratonevoso (Cn), in centocinquanta. L’équipe diocesana dei giovani di Ac, ha preparato il campo mettendo al centro ‘il volto del Maestro’. Nell’introduzione così hanno scritto: ‘(‘) è un cammino di riappropriazione. Riappropriazione di una strada, quella che è stata tracciata per me, quella sulla quale ognuno di noi compie il suo incontro con il Maestro, con il Fratello, con il Padre’. Che il Signore porti a compimento i vostri propositi.

AUTORE: M.C.