Perché il paradiso terrestre non vada perduto

Si tiene questo fine settimana ad Alviano la due-giorni di riflessione ecumenica per la salvaguardia del creato

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Educati al Creato

Una giornata dedicata esplicitamente alla difesa e alla cura dell’ambiente, denominata “Giornata del creato”, stabilita per il primo settembre, in sintonia con la comunità cristiana ortodossa, viene celebrata liberamente anche in altri giorni fino al 4 ottobre festa di san Francesco. Siamo giunti quest’anno alla settima edizione ufficiale. Ma in realtà l’idea risale al 1989, quando nella prima Assemblea ecumenica europea fu scelto un impegno comune di tutti i cristiani europei di operare a difesa della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato. Un impegno che si è riproposto in sedi ecumeniche diverse e in particolare a Graz nella seconda Assemblea ecumenica nel 1997 e a Sibiu nel 2007.

Queste celebrazioni sono importanti per costruire una mentalità, ma insufficienti, se passata la celebrazione, per tutte le altre giornate si disprezza l’ambiente e si continua a inquinare in tante maniere. Perciò quest’anno si punta in modo particolare sulla educazione delle persone perché diventino capaci di rispettare sempre l’ambiente in cui vivono. La Commissione per l’ecumenismo e il dialogo e la Commissione per i Problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale italiana hanno pubblicato un messaggio molto interessante che porta il titolo “Educare alla custodia del creato per sanare le ferite della terra” (disponibile nel sito Cei www.chiesacattolica.it e stampato in un sussidio in cui vi sono contributi di approfondimento e suggerimenti per la preghiera).

Il messaggio è un avvertimento a considerare che la terra è ferita in mille modi, non solo per i terremoti e le alluvioni, ma anche per le discariche abusive, per l’inquinamento dell’aria e dei fiumi, per lo scempio di insediamenti edilizi e di industrie incompatibili con l’ambiente. Il documento fa un elenco sommario delle ferite e si domanda come fare per guarirle. Il primo radicale rimedio indicato è quello della conversione personale, conversione ecologica, che si basi sulla riconciliazione con il creato. Guardare il proprio ambiente con occhio nuovo, non solo cioè come fonte utilitaria da sfruttare al massimo, ma come compagno e amico del cammino della vita verso un futuro che non ferisca nessuno e niente, almeno per quanto è umanamente possibile.

“La creazione geme e soffre”, dice Paolo (Rom 8,22) e pertanto deve essere considerata bisognosa delle cure dell’uomo. La celebrazione unitaria dell’Umbria che si svolge sabato 22 e domenica 23 settembre ad Alviano nella diocesi di Terni al tema nazionale ha aggiunto un argomento locale molto suggestivo, tratto dal miracolo delle rondini operato da san Francesco proprio in quella località. Purtroppo ora le rondini sono sempre più rare e il loro stridio non fa più rumore in un ambiente ad alto inquinamento acustico. Eppure il racconto suscita un forte richiamo a riscoprire la bellezza del creato e del suo eloquente silenzio.

Dipinto di S. di Stasio raffigurante il miracolo delle rondini

Il programma

La celebrazione della Giornata del creato si terrà ad Alviano (Tr).

Sabato 22: ore 17.30 in sala Donna Olimpia la presentazione della Giornata con mons. Elio Bromuri, direttore de La Voce e direttore dell’Ufficio regionale per l’ecumenismo, e lo storico del francescanesimo padre Pietro Messa. Segue video sui luoghi francescani dell’Amerino e, alle ore 18.45, concerto di archi.

Domenica 23: ore 10 in sala Donna Olimpia, tavola rotonda con mons. Mario Ceccobelli, il pastore valdese Ermanno Genre, Francesca Delfino di Pax Christi, il teologo Dimitrios Keramidas, l’esperto di dialogo interreligioso don Vincenzo Greco. Ore 15, escursione guidata all’Oasi del Wwf. Ore 17, preghiera ecumenica presso la Cappella delle rondini.