Perfino al fronte corremmo con i Ceri

90'anniversario della festa dei Ceri che avvenne presso Belluno

La festa dei Ceri, nei suoi contenuti più veri, esprime un’esigenza così forte ed avvertita da ‘dover’ essere comunque vissuta, forzando e superando, se necessario, anche condizionamenti fisici o territoriali. È una testimonianza di valori forti. Una premessa indispensabile per introdurre le cerimonie con le quali, nei giorni 4 e 5 agosto, sarà ricordato a Pian di Salesei di Livinnalongo (Belluno) il 90’anniversario della festa dei Ceri svoltasi sul Col di Lana il 15 maggio 1917 quando, per un giorno, la prima Guerra mondiale mise da parte le operazioni belliche per dare spazio alla richiesta dei soldati eugubini di vivere la ‘loro festa’, sintesi di valori spirituali ed umani che parlano il linguaggio universale della solidarietà, della fratellanza, dell’amore. Un evento eccezionale, che ebbe un testimone altrettanto eccezionale: il celebre pittore perugino Gerardo Dottori, che così lo ricordò in Centro Italia n. 20 del 17-23 maggio 1954: ‘Il gran giorno arrivò (alle spalle c’era stato un gran lavoro organizzativo con la costruzione stessa dei Ceri, ndr). I tre Ceri, splendenti di vernice fresca, eran drizzati in uno slargo in mezzo ai baracconi… Un cappellano benedisse Ceri e ceraioli: i quali in grigio-verde, con un fazzoletto rosso al collo e al canto della famosa marcia dei ceraioli, issarono le tre grandi ‘macchine’ e si slanciarono su per l’erta mulattiera del Col di Lana che conduce a Salesei, meta della corsa’ Tutti si slanciarono all’inseguimento dei ‘matti di Gubbio” E ognuno voleva raggiungere uno dei Ceri per poter dare il cambio, la ‘spallata’ ai portatori, e tutti erano pervasi da una commozione profonda che provocava le lacrime… Fu un vero assalto – incruento – al Col di Lana, al quale però nessun ostacolo, anche cruento, avrebbe potuto resistere, tanto fu l’entusiasmo che si propagò rapidamente a tutti i convenuti’. La proposta di solennizzare il 90’di quella data, che contiene al suo interno sentimenti di affetto e gratitudine, lanciata dall’Associazione eugubini nel mondo, ha ottenuto convinti consensi. Un centinaio le adesioni ottenute, comprese quelle del sindaco Goracci, del vescovo Ceccobelli e dell’emerito Bottaccioli. Al seguito anche i ‘Ceri piccoli’ ed una rappresentanza dei ceraioli in costume, per rendere omaggio al coraggio ed alla ‘fede’ di uomini che per un giorno decisero di non essere soltanto ‘soldati’, ma anche e soprattutto ‘ceraioli’.

AUTORE: Giampiero Bedini