Pinocchio: non solo parole su carta, ma realtà quotidiana

Campeggi estivi proposti dalla Pastorale giovanile

A luglio con Pinocchio. Cosa c’entra Pinocchio con l’arcidiocesi spoletana – nursina? Non ci stiamo riferendo alle marionette colla dell’edizione di quest’anno del Festival dei due mondi che pure hanno questo tema. Per scoprire di cosa veramente si tratta serve solo partecipare ai tanti campeggi estivi proposti dalla nostra pastorale giovanile. La fiaba di Pinocchio, analizzata a fondo, scoprendo il suo messaggio cristiano, sarà infatti la tematica dei campi nella Casa diocesana Madonna delle Grazie a Norcia, a partire da quello per le elementari dal 1 al 3 luglio fino a quello a fine luglio per i giovani delle scuole superiori. La storia di Collodi è stata divisa in otto parti e a ciascuna è stato affiancato un tema biblico. Si ha così, tra i più importanti, l’accostamento tra la creazione (Gn 1, 26 – 28) e Geppetto che fabbrica il suo burattino, l’uccisione della coscienza (I Tm 1, 5 – 7) e l’uccisione del grillo parlante, la peccatrice perdonata (Lc 7, 36 – 50) e la conversione di Pinocchio dopo l’incontro con la fata e ancora l’obbedienza (I Gv 2, 3 – 6) e la promessa di pinocchio di diventare un bravo ragazzo. Pinocchio viene attualizzato e vissuto attraverso simboli, giochi ed attività mirate a lasciare un messaggio positivo nei partecipanti. Nel primo campeggio per le elementari ad esempio i bambini dovranno costruirsi un “Pinocchio” con il materiale che troveranno nei dintorni, da quello preparato dagli animatori a quello trovato nella campagna circostante la casa. Per i ragazzi non ci sarà solo preghiera. Oltre ai giochi sul tema si organizzeranno mini tornei, una gita a Norcia e perfino una gita ai monti dei dintorni, durante la quale verrà celebrata una messa viva, aperta, gioiosa con le montagne come pareti e il cielo come tetto della chiesa. Infine si concluderà tutto con la cena con i genitori e con lo spettacolo su Pinocchio realizzato dai partecipanti. I campi estivi, siano essi a Norcia, a Stroncone o in Trentino, danno la possibilità ai ragazzi di essere indipendenti. I bambini imparano a crescere con dei sussidi che non sono più soltanto familiari, accanto ai loro coetanei con i quali fanno delle esperienze di vita. Quando non c’è la mamma a rimboccare le coperte si impara a cavarsela da sé, a fare a meno delle cose inutili, capendo finalmente che si può vivere bene anche senza tante cose inutili, almeno per pochi giorni all’anno. Partecipare ad un campo estivo per un bambino può significare capire la vita attraverso una fiaba, in questo caso quella di Pinocchio, che non è solo parole su carta, ma realtà quotidiana. Allo stesso tempo, per un ragazzo più grande questa non è esclusivamente un’esperienza di fede condivisa, serve anche per sentirsi indipendenti, per stare a contatto con la natura e separarsi un attimo da tutte le distrazioni che ci circondano ogni giorno. Dopo un’esperienza così non si può tornare a casa come prima. Sia i più piccoli che i grandi avranno dopo questa vacanza un bagaglio di esperienze che servirà loro in futuro.

AUTORE: Sara Fratepietro