Predica non ai pannelli

CANNARA. Impianto solare nei campi dove san Francesco predicò agli uccelli

San Francesco ha fatto un altro miracolo: il progetto per l’installazione di un grande impianto fotovoltaico a Pian d’Arca, sconosciuta località nel Comune di Cannara, è diventato un caso nazionale. Se ne sono occupati anche i grandi quotidiani e la questione è finita sul tavolo del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, che ha istituito una speciale commissione per esaminare il caso. Sì, perché proprio a Pian d’Arca il “poverello di Assisi” avrebbe tenuto la sua famosa predica agli uccelli. I francescani del Sacro Convento sono intervenuti per primi esprimendo “perplessità e contrarietà” per la scelta di quel luogo. Sono seguiti vari interventi di amministratori locali ed esponenti politici, ed alla fine sembra affacciarsi una soluzione: spostare i pannelli solari in un’altra zona di Cannara. L’ultimo “miracolo” di san Francesco è dunque quello di avere fatto riscoprire la suggestione di un luogo francescano dimenticato e di avere riproposto il problema della tutela dei paesaggi e di un patrimonio culturale e religioso magari minore ma che costituiscono la più grande ricchezza dell’Umbria. I Fioretti raccontano che san Francesco, dopo avere parlato alla gente del castello di Cannaio (oggi Cannara), si incamminò con i suoi compagni per un viottolo attraverso i campi in direzione di Bevagno (l’attuale Bevagna). Lungo la via c’erano molti alberi e tanti uccelli. “Voi mi aspetterete qui nella via – disse il Santo ai suoi fraticelli – ed io andrò a predicare alle mie sirocchie uccelli” che “incantò” con le sue parole, tanto che nessuno volò via. La scena è stata immortalata nei secoli da grandi artisti quali il Maestro di San Francesco, Benozzo Gozzoli e lo stesso Giotto nella basilica superiore di Assisi. Un cippo nelle campagne di Cannara indica il luogo dove secondo la tradizione sarebbe avvenuta la predica. Nel 1926, nel settimo centenario della morte del Santo, proprio a Pian d’Arca, non lontano da questa pietra fu costruita una edicola sacra. Un luogo francescano rimasto praticamente sconosciuto. Una delle più recenti guide turistiche sull’Umbria del Touring, ad esempio, dedica a Cannara solo 13 righe senza citare l’edicola ed il cippo di Pian d’Arca. Nei mesi scorsi al Comune di Cannara la Sun Project ha presentato un progetto per la realizzazione di un impianto con 4.200 pannelli per la produzione di energia solare proprio a ridosso dell’edicola. Alla fine di agosto è intervenuto con un comunicato stampa padre Giuseppe Piemontese, custode del Sacro Convento: “Di certo – aveva scritto – in terra umbra si potranno individuare altri luoghi con un valore spirituale e simbolico meno impegnativo di quello prescelto”. La comunità francescana sostiene “ogni sforzo che si sta compiendo per la ricerca e la realizzazione di fonti alternative” ma – sottolineava il custode – auspica che non “si sia costretti a parlare della predica di san Francesco ai pannelli invece che agli uccelli”. L’appello dei Francescani è stato subito raccolto e sottoscritto da politici ed amministratori dei diversi schieramenti, tanto che, come detto, la questione è finita sul tavolo del ministro Bondi che ha istituito una “commissione di esperti sull’impatto paesaggistico di tutti i progetti fotovoltaici”. Il sindaco di Cannara Giovanna Petrini si è difesa spiegando che il Comune non ha ancora dato alcuna autorizzazione. Poi si è tolta anche qualche sassolino dalle scarpe dichiarando al Corriere della Sera: “Nel 2000 per il Giubileo presentammo un piano chiedendo che anche Pian d’Arca venisse inserita tra i luoghi francescani, ma gli stessi frati bocciarono il progetto”. Adesso il Comune di Cannara ha individuato e proposto un’altra area, lontana da Pian d’Arca, per realizzare l’impianto fotovoltaico. “Fratello sole” è impaziente: l’Italia e l’Umbria hanno bisogno di energie alternative per non dipendere totalmente dalle bizze dei vari Gheddafi o Putin.

AUTORE: Enzo Ferrini