Primi gli scienziati. Ultimi i politici

Editoriale

Senza ombra di dubbio i giovani, intervistati per l’inchiesta dell’Agenzia Umbria ricerche (si veda a pagina 5), mettono tra i gruppi sociali di cui hanno più fiducia, al primo posto gli scienziati, all’ultimo posto i politici. Gli scienziati sono valutati al 67,7%, i politici al 12,5%, venendosi a trovare al 18° posto, l’ultimo della serie. Nell’indagine I giovani adolescenti in Umbria si è cercato di scoprire “valori, culture, stili, relazioni, linguaggi” degli adolescenti tra i 14 e i 19 anni: un lavoro complesso e laborioso riportato in un voluminoso rapporto. Educatori, politici e gli stessi insegnanti e genitori non faranno male a leggere e trarre tesoro dalle risposte dei 2.000 intervistati. Non credo che le risposte siano tutte sincere e sagge. L’età presa in considerazione è quanto mai fluttuante e sensibile ad umori momentanei. Si può dire che ci troviamo dinnanzi a tante istantanee difficilmente ricomponibili in un quadro unitario. Questo tipo di ricerche, infatti, non sono finalizzate a costruire teorie e spesso neppure a individuare metodologie di azione politica o educativa; ma soprattutto ad essere strumenti di dialogo. La stessa indagine è costruita come un dialogo, e ciò permette di dire che non è conclusa, tenendo aperto il discorso. Aperto allo sviluppo dell’età, essendo il periodo, dai 14 al 19 anni, soggetto a variazioni: un’età duttile e piena di fermenti evolutivi. E tuttavia, gli adulti che leggono, devono porsi delle domande e prendere atto, ad esempio, dell’ultimo posto assegnato ai politici. Il dato può essere sbrigativamente collegato con l’immaturità dell’età e ciò si potrebbe forse attribuire a quel 24% di adolescenti che dichiarano: “la politica mi disgusta”. Sarebbe però un errore. La sfiducia nei confronti dei politici non coinvolge la politica in sé. Infatti si dichiarano schierati politicamente a destra (36,9%), a sinistra (20,7%), al centro (3,9%), mentre un 20% non dichiara la propria appartenenza politica e il 18% non risponde, e questi sono i disinteressati di fatto. La sfiducia è rivolta ai politici come gruppo sociale. Penso che ciò ponga un grande punto interrogativo su tutto ciò che ha a che fare con la dimensione comunitaria e sociale della vita delle persone, ponendo l’azione di legislatori, amministratori e governanti in una zona morta. Rende vana anche l’azione educativa e incrina profondamente l’ideale del bene comune per un mondo giusto e umano, facendo rifluire ancora di più verso il proprio tornaconto e la propria soddisfazione personale l’attenzione e l’interesse dei giovani. Questi, a loro volta, sono già tutti presi dalla ricerca del soddisfacimento dei propri bisogni individuali: la salute al primo posto nell’elenco dei valori. La stessa scelta degli scienziati come i primi degni di fiducia, molto probabilmente ha lo stesso sapore individualistico nella fondata supposizione che per questi giovani gli scienziati siano quelli che inventano i sofisticati strumenti di alta tecnologia di cui essi sono avidi consumatori. Temi tutti da proporre a giovani e adulti, uscendo ognuno dalle proprie (in)sicurezze.

AUTORE: Elio Bromuri