Prova di forza e di fede

È in calendario dall’11 al 21 giugno 2003, un’esaltante prova di forza e di fede che collega Orvieto a Praga nel ricordo di un fatto strepitoso, che sta alle radici della tradizionale festa del Corpo e Sangue del Signore. Una staffetta podistica che vuol ripetere, quest’anno, l’itinerario stesso di Pietro da Praga, il sacerdote boemo, che, nella chiesa di Santa Cristina in Bolsena, vide l’ostia sacra tra le mani tremanti stillare fluido sangue. La staffetta è partita il 14 giugno, e sta correndo verso Praga dove l’arrivo è previsto sabato 21 giugno prossimo, la vigilia della festa del Corpo e Sangue di Cristo, e sarà un grande festa anche per loro, per la gioia di aver con la loro fatica costruito, pezzo su pezzo, un grande ponte che, nel ricordo di un lontano avvenimento di fede, mira a rendere più solido il legame tra due popoli. Il Corporale del miracolo eucaristico, di cui fu testimone Pietro da Praga, per volontà di papa Urbano IV, uscito pontefice dal Conclave di Viterbo (29 agosto 1261), fu prelevato dal vescovo Giacomo Maltraga della Chiesa orvietana e da Bolsena fu recato subito in Orvieto, dove allora con la sua corte si trovava. Circa la data dell’avvenimento non c’è una notizia certa: chi lo fa risalire al 1263, con più esattezza secondo la tradizione , e chi al 1264 , che sarebbe poi la data propria della promulgazione della famosa Bolla sulla istituzione della Festa (Transiturus’ dell’11 agosto 1264 proprio da Orvieto). Ma l’avventurato sacerdote, protagonista del miracolo, fu proprio Pietro da Praga? Confrontando tutte le fonti locali di Orvieto e Bolsena, Andrea Lazzarini nel suo studio: Il Miracolo di Bolsena, riassume così una certa indicazione: ‘Un sacerdote di nazionalità tedesca, dai costumi irreprensibili ma con forti dubbi sulla presenza reale del Corpo di Cristo nell’Eucaristia, in viaggio di andata o di ritorno da Roma’. Mentre l’iscrizione sulla lapide di Bolsena e le altre fonti descrivono il fatto del miracolo, omettono due particolari di massima importanza: il nome del sacerdote e la data precisa del prodigio. Sarà il Moroni nel volume CII del suo Dizionario di erudizione Storico-ecclesiastica a darne senz’altro un’identificazione : ‘la tradizione segnala Pietro boemo da Praga’. Non fornisce però nessuno riferimento alla fonte di tale notizia, che pubblicò solamente nel penultimo volume del citato dizionario, stampato nel 1861. Una recente ricerca di Jaroslav V. Polc, già bibliotecario della Lateranense, è ritornato sull’argomento e attraverso una felice ed attenta analisi documentaria, ha dimostrato, pubblicando il suo lavoro su di un estratto della Rivista di Storia della Chiesa in Italia – Erder, Roma – 1991 – che nel mese di giugno del 1264 era presente ad Orvieto Pietro, canonico della cattedrale di Praga, per chiedere ed ottenere da Urbano IV la dispensa dall’obbligo dalla residenza presso il suo beneficio. Un personaggio non uscito dall’ombra, ma dai connotati forti e marcati, protonotario e poi cancelliere del Re di Boemia, Premysl Ottocaro II, e amico personale di papi e cardinali. Ma le relative fonti non fanno alcun riferimento al miracolo e al suo protagonista. L’ipotesi, però, che possa trattarsi della stessa persona non manca di lati seducenti.

AUTORE: Marcello Pettinelli