Pudore e credibilità

Nei giorni scorsi, a Roma si sono ritrovati gli incaricati per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica. Anche dall’Umbria ha partecipato qualche delegato diocesano, perché il tema è uno di quelli molto delicati, da vari punti di vista, per le nostre comunità.

“Il sistema di finanziamento alla Chiesa è come uno specchio che permette alla Chiesa di riflettere il proprio ruolo, il rapporto con lo Stato e con i fedeli”, ha detto all’incontro mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Conferenza episcopale italiana. Uno degli aspetti più importanti che entrano in gioco quando si parla di sostegno economico alla Chiesa cattolica è quello della trasparenza, da garantire insieme ai valori di solidarietà e uguaglianza.

Il sostentamento ai pastori e alle opere ecclesiali, tra le quali quelle più “sociali” come la carità e la vicinanza a chi sperimenta difficoltà e disagio, è un tasto assai complesso nel rapporto tra la Chiesa e i fedeli. “Prima di chiedere fiducia occorre misurare lo stato della nostra credibilità e compiere un rigoroso discernimento. Perché si dà fiducia solo a chi si ritiene affidabile”, sottolinea mons. Donato Negro, arcivescovo di Otranto e presidente del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica. Per questo, sostenere i sacerdoti e le attività ecclesiali non è solo questione di numeri e conti economici.

“È un tema che non scalda il cuore, che anzi ci trova spesso latitanti”, ha riconosciuto proprio in questi giorni l’arcivescovo della Chiesa perugina, Ivan Maffeis, scrivendo ai suoi sacerdoti. Si parla poco di 8xmille in parrocchia, come se ci fosse “una sorta di pudore aggiunge Maffeis – , quasi a prendere le distanze da una modalità che potrebbe far pensare che chiediamo semplicemente per noi stessi”.

Un pudore che può essere superato con la semplicità e la trasparenza nel raccontare bene i criteri e le finalità con cui vengono impiegate le risorse della Chiesa. Solo così, grazie a una buona comunicazione – e questo impegna anche noi – si possono generare credibilità, fiducia e condivisione.

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