Punto di forza sul territorio per le famiglie più colpite

La Lettera ai fedeli che verrà letta in tutte le chiese domenica 29 marzo

Carissimi fedeli,la Chiesa umbra, sensibile alla Parola di Dio, raccoglie l’invito del Papa e chiama i cristiani a promuovere ogni utile strumento per alleviare i danni recati alle persone dalle difficoltà economiche che stiamo vivendo, particolarmente a quanti sono in situazione di fragilità. Chiede anche a tutti di cogliere questo difficile momento come occasione di riflessione, per generare nuove opportunità, per costruire relazioni vere fra le persone, con la consapevolezza che non si può vivere da soli e che l’interdipendenza è più dell’autosufficienza. Dalla crisi può venire una proposta educativa per la ricerca di uno stile di vita più sobrio e per imparare a consumare e investire più responsabilmente. Per combattere la povertà iniqua, che opprime tanti uomini e donne e minaccia la pace di tutti, occorre riscoprire la sobrietà e la solidarietà. Si sente la necessità di mettere in discussione il modello economico che ha governato la globalizzazione e di individuare un nuovo sistema di regole che limiti l’esposizione al rischio e metta le fasce più povere della popolazione al riparo dai danni della speculazione e del liberismo incontrollato. Anche in Umbria sono forti gli effetti della crisi. Già l’8% delle famiglie umbre si trovava sotto la soglia di povertà, all’ultima rilevazione. A maggior rischio sono quelle numerose, i nuclei formati da anziani, le donne sole, le famiglie monogenitoriali e le donne immigrate con figli, come pure chi ha disabili in casa. Inoltre, il nostro territorio è interessato da un forte calo del lavoro. Gli Enti pubblici stanno predisponendo provvedimenti per sostenere quei lavoratori privi delle tutele degli ammortizzatori sociali. Non è certo che tutta questa estesa area del precariato riesca ad essere coperta dalle provvidenze pubbliche. Le nostre otto Diocesi si propongono di realizzare un gesto concreto, costituendo un fondo di sostegno alle famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro, soprattutto dove vi sono bambini o dove stanno arrivando. Il Fondo di solidarietà delle Chiese umbre sarà incrementato dalle offerte dei fedeli, ad iniziare dalla grande colletta regionale promossa dalla Conferenza episcopale per quest’oggi 29 marzo, V domenica di Quaresima. Altre risorse, sia della Chiesa, sia di associazioni, imprese, istituti bancari ed enti privati si uniranno all’odierna raccolta per incrementare le risorse a favore dei più bisognosi. Gli interventi a sostegno delle famiglie in difficoltà possono essere realizzati attraverso diverse forme: pagamento della rata d’affitto o del mutuo, sostegno alle spese scolastiche, valorizzazione del micro-credito per l’aiuto alle piccole attività. Il Fondo non sostituisce le iniziative e gli interventi delle istituzioni, ma ha una funzione integrativa e di stimolo alla generosità di tutti. Sotto l’egida della Caritas, un Comitato regionale di gestione avrà il compito di amministrare le risorse del Fondo, individuando, insieme alle realtà locali, le situazioni da sostenere; favorendo le iniziative di carattere educativo e culturale e monitorando i bisogni e le situazioni di crisi lavorativa. A livello diocesano saranno costituite Commissioni snelle ed operative per promuovere la concessione dei contributi. Punto di forza del progetto sarà la capacità di radicarsi sul territorio, di costruire legami forti con le comunità locali. I centri di ascolto della Caritas e i Patronati delle associazioni saranno strumenti di accompagnamento, di informazione e orientamento. Vogliamo che, con il presente appello dei Vescovi umbri, risuoni la promessa del Signore nel santo Vangelo: ‘Date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio’ (Lc 6,38).

AUTORE: I Vescovi della Conferenza episcopale umbra