Quattro capolavori restaurati arricchiscono il museo diocesano

Importanti dipinti esposti fino al 18 novembre nella cattedrale di Gubbio

La Chiesa eugubina, proseguendo il programma di intervento conservativo sul proprio patrimonio artistico iniziato un paio di anni fa, ha ripresentato al pubblico quattro capolavori, recuperati nella loro bellezza dopo un lavoro di restauro durato diversi mesi, garantito da un contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia: La Natività di un anonimo pinturicchiesco (1513-1521), Madonna in trono tra i santi Sebastiano e Ubaldo (1507) di Sinibaldo Ibi, una grande tela di Francesco Allegrini (1615-1679) che raffigura il Beato Villano, e la Vergine Assunta fino ad ora ritenuta di Timoteo Viti (1429-1563), ma realizzata in realtà da altro artista, il marchigiano Giuliano Presutti. I quattro dipinti resteranno esposti fino al 18 novembre in cattedrale; successivamente l’Allegrini ed il Presutti andranno ad arricchire il museo diocesano. Alla cerimonia di presentazione sono intervenuti il vescovo mons. Pietro Bottaccioli, Piacentini per conto del presidente della “Fondazione” Carlo Colaiacovo, la dott.ssa Benazzi della Soprintendenza ai Beni culturali e mons. Daniel Estivill, docente di Iconografia presso la Pontificia università Gregoriana, oltre a don Pietro Vispi, direttore del museo che ha coordinato l’intera cerimonia. E’ stata un’occasione di grande interesse culturale per la qualità dei relatori che hanno illustrato con dovizia di particolari il periodo storico ed artistico nel quale sono state realizzate le opere restaurate, “specchio – come ha sottolineato mons. Estevil – della religione popolare dell’epoca”. Proprio nel corso del suo intervento, citando studi e documenti recenti, la dr.ssa Benazzi ha corretto l’autore della “Vergine Assunta” da attribuire, d’ora in poi, a Giuliano Presutti e non già a Timoteo Viti. Il vescovo mons. Pietro Bottaccioli, dopo aver ringraziato la Fondazione per aver reso possibile un recupero così significativo, ha richiamato “il grande interesse della Chiesa verso il patrimonio d’arte, con la diocesi eugubina che sta allineandosi con quanto avviene a livello nazionale”. In questo contesto, dopo aver espresso gratitudine per gli sforzi che sta portando avanti il Capitolo della cattedrale, ha fornito un sintetico elenco dei programmi realizzati: il restauro del monumentale complesso del Capitolo della cattedrale e del Vescovato, l’allestimento del museo diocesano (con tanto di ringraziamento al direttore don Vispi), il recupero della chiesa San Domenico (“spero di essere presente all’inaugurazione, ma la data viene rinviata di mese in mese, adesso si parla di marzo”, ha scherzato su mons. Bottaccioli riferendosi all’ormai prossima scadenza per raggiunti limiti di età), alla realizzazione della chiesa di Cristo Risorto di Umbertide (finanziata soltanto in parte con un contributo sui fondi dell’otto per mille, ma la spesa complessiva supera i cinque miliardi), una vera opera d’arte, definita da una rivista specializzata “come modello di nuova chiesa”). Il Presule ha fatto poi riferimento alla messa in piedi di una struttura operativa che consenta l’effettiva funzionalità della Commissione diocesana per i beni culturali per consentirle di procedere ad un inventario di tutti i beni diocesani ed all’installazione dei sistemi di allarme nelle varie chiese.

AUTORE: Giampiero Bedini