Ricomicia la scuola, e i genitori protestano

Niente più tutor e sperimentazioni di nuovi licei, esame di maturità da cambiare. L'Associazione genitori scuole cattoliche in dissenso con il ministro Fioroni

Si ricomincia, tutti di nuovo sui banchi di scuola. Giovedì 14 settembre per oltre 110.000 tra bambini e ragazzi dell’Umbria suonerà la campanella. Per qualcuno di loro l’inizio delle lezioni sarà anticipato a lunedì 11 settembre: lo sarà per gli studenti perugini dell’istituto tecnico ‘A. Capitini’, per l’Itas ‘G. Bruno’ e il liceo classico ‘Mariotti’. Una scelta che dipende dall’autonomia delle scuole: l’anticipo delle lezioni verrà poi recuperato con qualche ponte in più nel corso dell’anno. Per quanto riguarda le iscrizioni nelle scuole superiori, la corsa ai licei verificatasi nello scorso anno in molte regioni della penisola non sembra abbia interessato più di tanto i nostri istituti. Secondo la dott.ssa Bodo, dell’Ufficio scolastico regionale, l’aumento di iscritti nei licei è stato abbastanza stazionario. Tutto in regola anche sul fronte sicurezza: monitoraggi sono stati eseguiti dalla Provincia in tutti gli istituti superiori della regione. A breve verrà effettuato anche nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, come richiesto dal nuovo ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni. Al suono della campanella tutti gli insegnanti dovrebbero essere al loro posto: 1.100 sono state le nuove nomine, 331 quelle per le supplenze. Tutto pronto per la partenza, dunque, che presenterà, visti i cambi al vertice del ministero, qualche variazione: niente più tutor, stop alla sperimentazione dei nuovi licei, si attendono decisioni definitive per l’esame di maturità. Ma è sicuro che altre novità non si faranno attendere. Intanto l’Associazione genitori scuole cattoliche (Agesc) ha espresso il proprio ‘dissenso sui contenuti e sulle modalità di intervento’ che hanno caratterizzato la nota di indirizzo inviata dal ministro Fioroni alle scuole italiane. In particolare, l’associazione contesta la scelta di abolire le innovazioni introdotte nella precedente riforma: il tutor, il portfolio e le attività opzionali facoltative scelte dai genitori. ‘Critichiamo questa scelta, operata in assenza di un confronto con i soggetti della scuola – si legge nel comunicato diffuso dall’associazione -, contestiamo il metodo seguito, perché introduce il principio che le leggi approvate dal Parlamento possono venire disattese con accordi Governo-sindacati’. E il presidente dell’Agesc, Maria Grazia Colombo, sottolinea: ‘Il ministro Fioroni ci aveva promesso interventi con il ‘cacciavite’, ci troviamo davanti invece a modifiche radicali già in atto ed alla dichiarata volontà di estendere l’obbligo scolastico a 16 anni, senza nessun preventivo confronto con le associazioni’.

AUTORE: Manuela Acito