Romizi ha vinto grazie a… Renzi

Lo hanno già detto tutti e, buoni ultimi, veniamo a dirlo anche noi: il risultato delle elezioni comunali a Perugia è stato clamoroso. Non solo perché l’Amministrazione ha cambiato colore per la prima volta dopo cinquanta e più anni. Non solo perché è stato battuto il sindaco uscente e ricandidato (in genere, questa posizione dà un certo vantaggio). Ma perché il rovesciamento c’è stato fra il primo e il secondo turno. Al primo turno, Boccali aveva preso un buon 48%, con più di 20 punti di distacco. È questo curioso particolare che rende difficile capire la vicenda.

Non basta dire che il gruppo al potere aveva stancato: se la spiegazione fosse questa, il crollo ci sarebbe stato già al primo turno. Azzardo una mia ipotesi, da politologo quale non sono. Il crollo del Pd fra il primo e il secondo turno è stato un frutto (uno dei tanti) dell’“effetto Renzi”. Abbiamo detto altre volte che Renzi ha rotto gli schemi e gli equilibri consolidati. Possiamo dire che negli ultimi vent’anni, e fino al 25 maggio scorso, molti elettori votavano a sinistra non perché la sinistra gli piacesse, ma perché Berlusconi gli piaceva meno ancora?

Bene, con il risultato del 25 maggio si è rotto l’incantesimo: Berlusconi è uscito di scena. Definitivamente (almeno sembra, poi chissà). Prima di Renzi, bastava che “B.” aprisse bocca e quello che aveva detto diventava automaticamente il tema del giorno, osannato dagli uni e vituperato dagli altri, ma al primo posto nell’agenda politica. Ora questo ruolo lo ha conquistato Renzi. È lui che detta il gioco. Si può essere pro o contro, ma non c’è spazio per altri. Così, dalla mattina del 26 maggio, chi si sentiva legato a votare contro B. per l’eternità, ha scoperto di essere libero e di poter cambiare il proprio voto. Così, la forza acquistata da Renzi è stata la debolezza di Boccali.

Post scriptum: potrei parlare malissimo di diverse decisioni di Renzi, ma il fatto importante è che lui ha cambiato la scena politica italiana, e questo è un successo che finora non era riuscito a nessuno. Per il resto, che Dio aiuti l’Italia.

AUTORE: Pier Giorgio Lignani