San Cassiano: un’antica devozione che rinasce

Todi / Nel tempio di San Fortunato la celebrazione presieduta dal Vescovo

Da alcuni anni la devozione verso il santo vescovo martire san Cassiano si era attenuata; fino agli anni Sessanta ogni anno si celebrava la sua festa (il 13 agosto) nella chiesetta sul colle della rocca, che era la cisterna utilizzata come carcere dal vescovo Martire. Ma ora, avvicinandosi l’anno 2004 (17’anniversario del suo martirio), mons. Nello Bertoldi, parroco del duomo di Todi, ha voluto rilanciare quell’antica devozione dei tudertini. Infatti questi avevano costruito una chiesa a lui dedicata, nell’area oggi occupata dal tempio di San Fortunato, prima dell’anno 1000. Il vescovo Angelo Cesi volle riunire in un fastoso mausoleo nel tempio di San Fortunato le reliquie di cinque santi tudertini: i vescovi Fortunato, Cassiano e Callisto e le vergini Romana e Degna. Mons. Grandoni, che per 22 anni (1950 – 1972), ha retto il tempio di San Fortunato in Todi, ha collocato nel suo stemma episcopale cinque stelle, tre d’oro e due d’argento per ricordare i cinque santi. La sera del 13 agosto 2002 si sono ritrovati nel tempio di San Fortunato il Vescovo, alcuni sacerdoti e diaconi, i seminaristi ed alcuni candidati al diaconato, con una numerosa folla di fedeli. E’ stata celebrata una solenne messa in lingua latina, animata dal canto della corale di Avigliano Umbro e Castel dell’Aquila da don Mario Venturi. Nell’omelia il Vescovo ha ricordato i santi vescovi tudertini dei primi secoli: san Terenziano (II secolo), i santi Felice e Ponziano e Cassiano (fine II secolo inizio del IV), san Callisto (VI secolo) san Fortunato (VI secolo) e il grande pontefice tudertino San Martino I, martire della fede, (VII secolo). Essi hanno impiantato la fede cristiana nella nostra città e sono quindi i padri della nostra Chiesa. “Il martirio – ha aggiunto il Vescovo – non si ottiene soltanto morendo a causa della fede, ma anche vivendo ogni giorno in conformità a quanto ci ha insegnato il Signore Gesù, figlio di Dio fatto uomo, superando ogni difficoltà morale e materiale”. Ha esortato quindi tutti a vivere intensamente la propria qualifica di “cristiano”. E’ seguito il pellegrinaggio al “carcere di san Cassiano” (che presto sarà riaperto al culto, dopo la parentesi dovuta ai lavori di ristrutturazione dell’antico convento francescano di san Fortunato) e dove ogni anno si celebrerà il 13 agosto la festa di questo santo Vescovo tudertino. La celebrazione si è conclusa con la benedizione del Vescovo ed il congedo liturgico.

AUTORE: C. T.