San Giovenale: mille anni di storia

Ad Orvieto i mille anni della chiesa di San Giovenale tra fede, arte e storia

Nell’anno della celebrazione dei dieci secoli di storia di una delle più antiche chiese di Orvieto, il Comitato, costituito per l’occasione e guidato dal presidente Ruggero Trequattrini, ha già presentato un programma ricco di numerosi eventi significativi, in grado di valorizzare una data tanto importante. Diversi risultano i momenti di riflessione e di approfondimento, attraverso alcune conferenze promosse in collaborazione con l’Istituto storico artistico orvietano, insieme a concerti musicali. Oltre alla piena adesione dell’intera diocesi di Orvieto-Todi, con l’attenzione del vescovo mons. Giovanni Scanavino, il programma ha avuto il patrocinio di autorevoli istituzioni laiche, quali l’assessorato ai Beni ed attività culturali della Regione Umbria, la Provincia di Terni, il Comune di Orvieto, la Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto. In occasione del millenario della chiesa di San Giovenale, situata nel quartiere medievale più antico della città, si sta cercando di trovare un linguaggio comune nel perseguire obiettivi unitari, che nel caso specifico consistono nel riscoprire la fede attraverso il valore insostituibile della cultura. Del resto il senso profondo di un’opera d’arte, compresi anche i beni ecclesiastici, è quello comunicativo. Ogni bene culturale ha o dovrebbe avere un ruolo critico, insostituibile, all’interno della società attuale caratterizzata da un’ipertrofia di informazioni veicolate dai mass media. Qualsiasi opera d’arte, prodotta in un determinato contesto storico-geografico, vuole essere guardata, comunicando se stessa, vivendo la sua unicità in una relazione vitale, paragonabile ad una genesi continua. In particolare l’arte sacra è da sempre un’icona tra il visibile e l’invisibile, testimone materiale capace di far penetrare nella concretezza del quotidiano un raggio di luce del trascendente. Attraverso una lettura completa ed emotivamente coinvolgente si potrebbe recuperare l’unitarietà del sapere tipica del mondo medievale, dove la storia e l’arte erano profondamente unite alla teologia, alla filosofia ed alla liturgia. Tutti coloro che hanno a cuore il futuro della città sulla rupe e la sua valorizzazione come strumento sociale di crescita permanente, non potranno non incentivare con sforzi concreti ed incisivi tali iniziative, che cercano di trarre dal passato una luce per il futuro.

AUTORE: Federica Sabatini