Sant’Ercolano come Mosè

PERUGIA. Celebrazioni per la memoria della traslazione delle spoglie del santo Patrono
La chiesa di Sant’Ercolano
La chiesa di Sant’Ercolano

La data del 1° marzo, che ricorda la traslazione delle reliquie di sant’Ercolano, non viene di solito festeggiata perché non c’è una tradizione in proposito e perché risulta in un giorno feriale, mentre ordinariamente si trasferisce la celebrazione alla domenica successiva.

Il 3 marzo è stata dunque festa grande con la presenza di moltissimi perugini, con la partecipazione del superiore dei padri Barnabiti, padre Camillo Corbetta, che ha avuto modo di raccontare la storia della sua congregazione e della sua presenza a Perugia per 170 anni. Ancora presenti in città nella chiesa del Gesù, i Barnabiti sono espressione di una spiritualità nata dalla riforma cattolica tesa al rinnovamento e alla purificazione della comunità cristiana e dello spirito missionario di san Paolo, cui si ispira la loro fondazione.

Punto nevralgico della festa è stato l’appuntamento dell’arcivescovo mons. Bassetti, successore di sant’Ercolano, che ha colto l’occasione per un appello alla città e una preghiera per le istituzioni e per tutti i cittadini. Ha preso il felice spunto dalla Scrittura che presentava nella lettura liturgica la vocazione di Mosè dopo la visione del roveto ardente, chiamato da Dio a liberare il suo popolo. Lo ha paragonato a Ercolano, vescovo che ha difeso la popolazione, soprattutto i poveri, dalle angherie dei potenti e ha sostenuto la resistenza all’assedio dei Goti. Defensor civitatis a suo tempo, sant’Ercolano diventa modello e esempio di dedizione cristiana verso gli altri, soprattutto verso coloro che hanno bisogno.

A questo proposito mons. Bassetti ha dedicato un passaggio della sua intensa omelia alla presenza nella nostra città dei studenti universitari che, tra italiani e stranieri, formano una comunità che ha un grande peso culturale, umano e sociale. Se poi – ha affermato l’Arcivescovo -, assommiamo anche i docenti, gli amministrativi, i tecnici e tutti coloro che operano nel mondo dell’Università italiana come in quella per Stranieri, ci troviamo di fronte a una massa di persone che arrivano a 40.000 unità.

Mons. Bassetti ha fatto anche un appello alla responsabilità e alla generosità, anche nei confronti di quelle famiglie che non hanno risorse sufficienti e di quelle piccole imprese che non riescono più a sostenere la loro attività e a tenere in ditta gli operai, costretti alla disoccupazione. Una comunità animata da principi cristiani e di vera umanità, come è nella storia della città di Perugia sull’esempio dei suoi Patroni, non può rimanere indifferente e non preoccuparsi delle urgenze che la situazione attuale pone.