Scrigno di storia e bellezza

Assisi. Il Museo diocesano, una realtà in continua crescita: dal 1941 al futuro.

Nato come museo della cattedrale, si allargherà a dieci sale su due piani, con libreria interna, ospitando anche la preziosa collezione PerkinsAssisi, città dell’Umbria conosciuta in tutto il mondo per aver dato i natali a san Francesco, oltre che per le sue bellezze naturali e storico-artistiche, riveste d’intensa religiosità e spiritualità le sue piazze, i monumenti, in particolare le chiese e con essi i musei. Quando si parla di quest’ultimi, non dobbiamo ‘ingrigirci il viso’, come se pensassimo a qualcosa di serio e austero, ma a un modo per compensare la nostra curiosità nel conoscere la storia, le tradizioni di un passato, che ci permette di vivere il presente.
Entrando nella piazza di San Rufino, ci troviamo di fronte all’imponente cattedrale dedicata al Santo, patrono di Assisi, colui che per primo portò il cristianesimo in città e ne fu primo Vescovo. Adiacente alla piazza, sorge il nuovo Museo diocesano, riaperto al pubblico il 15 aprile, sabato santo. A tal proposito, abbiamo sentito il direttore del museo, Teresa Morettoni.
Se dovessimo fare una breve ricostruzione della storia del Museo diocesano, quali sono le tappe principali?
‘Questo trae la sua origine dal Museo della cattedrale di San Rufino, fondato nel 1941 per volontà dell’allora vescovo di Assisi, mons. Placido Nicolini, uomo di grande cultura che lo volle come scrigno che conservasse le opere più importanti provenienti dalla cattedrale e da alcuni oratori di Confraternite. La sede, attigua alla cattedrale, era costituita da quattro locali con annesso archivio storico. Negli anni successivi, il museo era accessibile a richiesta solo per gli studiosi ed i curiosi che chiedevano di visitarlo. Solo negli anni ’90 il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, mons. Sergio Goretti, iniziò a pensare alla costruzione di una nuova sede più dignitosa per accogliere le opere. Nel 1995, il museo è finalmente aperto al pubblico in modo costante nei mesi da aprile ad ottobre. Da questo momento in poi, il museo ha visto crescere considerevolmente l’affluenza di persone, giungendo nell’anno giubilare alle 35.000 presenze’.
Quali sono stati gli ulteriori sviluppi?
‘A seguito dell’anno giubilare e dei lavori post-sisma, il Capitolo della cattedrale, presieduto da mons. Vittorio Peri, ha contribuito a dare un nuovo slancio al progetto museale effettuato dall’architetto Giulio De Giovanni. A questo scopo sono stati recuperati e restaurati i locali sotterranei del Palazzo dei Canonici e il chiostro del XI secolo. Oltre a ciò, è stato creato il collegamento tra la nuova sede del museo e la cripta della cattedrale. Il progetto finale prevede una superficie espositiva sviluppata su due livelli, costituita da 10 sale con un book-shop che offre ai visitatori la possibilità di prolungare l’esperienza culturale. Inoltre, il Museo diocesano accoglierà la collezione Perkins, costituita da 32 pregevoli opere di proprietà della diocesi che sino ad ora non erano state mai esposte al pubblico’.
Oggi, il Museo, quale punto di vista peculiare offre e comunica ai suoi utenti?
‘Il Museo nasce come emanazione della diocesi e del Capitolo, di cui esprime il riflesso nell’arte e, soprattutto, l’identità storica ed ecclesiale. Esso conserva e promuove i preziosi beni artistici affidategli, valorizzandone il significato storico, religioso e spirituale: l’incontro con la bellezza delle opere d’arte assume in questo contesto un’importanza nuova e densa di significati’.

Info utili

Museo diocesano e Cripta di San Rufino
Sede: piazza San Rufino, 3 – Assisi (Pg) Telefono e fax: 075 / 812.712
Sito web: www.assisimuseocattedrale.com
E-mail: info@assisimuseocattedrale.com
Orario estivo:
16 marzo – 15 ottobre 10 ‘ 13 / 15 ‘ 18
Agosto: 10 ‘ 18
Orario invernale:
16 ottobre ‘ 15 marzo 10 ‘ 13 / 14.30 ‘ 17.30
Chiuso: mercoledì; 1’gennaio; 25 dicembre
Servizi: bookshop; mini-guide; visite guidate su prenotazione al Museo e alla cattedrale; attività didattica per scuole e parrocchie e altro

AUTORE: Ombretta Sonno