Seveso. La tragedia che aprì la strada alla legge sull’aborto

Intervento di Angelo Filardo del MpV

Trent’anni sono passati dal Caso Seveso, dall’incidente al reattore dell’Icmesa e dalla fuoriuscita della nube tossica avvenuta il 10 luglio 1976 in provincia di Milano. Tra le molti voci che ricordano quel brutto giorno vi è anche il comitato nazionale ‘Verità e vita’ di cui fa parte il dott. Angelo Filardo da anni impegnato nel Movimento per la vita di Foligno. Il comitato ha diffuso un documento per ricordare ‘tutta la verità su questa sofferta vicenda’, a cominciare dalla campagna per l’aborto che fu fatta per convincere le donne incinta ad abortire nel timore che potessero nascere bambini deformi. ‘Purtroppo il caso Seveso – si legge nel documento – è stato usato senza scrupoli dalla lobby che in Italia ha lavorato per la legalizzazione dell’aborto’. Così, sulle popolazioni di quella terra si è abbattuta ‘la nube del terrorismo psicologico allo scopo di gettarle nella disperazione’ e di convincerle che l’aborto sia, almeno in certi casi, la soluzione. ‘Questa – sottolinea il Comitato – è sempre, la più grande menzogna consumata sulla pelle del concepito e della donna. Dissero che sarebbero nati dei mostri, ma le analisi dimostrarono che non c’era nulla di vero in tutto ciò’. ‘Solo le robuste radici cristiane della gente di quella terra ha impedito che in quei mesi negli ospedali della zona venissero uccisi centinaia di bambini non nati. È giusto – aggiunge il comitato – ricordare l’allora arcivescovo di Milano Giovanni Colombo, che disse con coraggio ai profeti di sventura: se ci sono dei bambini handicappati, dateli a noi, affidateli alle famiglie cristiane, non uccideteli’. Il prodotto più importante di quella campagna abortista – si legge nel comunicato del Comitato, ‘è stata la legge 194, approvata nel 1978 e poi confermata dal referendum del 1981. Noi oggi ripetiamo con tutta la forza di cui siamo capaci che la 194 è una legge gravemente ingiusta, che offende i principi dello stato di diritto e che mina alle fondamenta la stessa civiltà democratica’. Il comitato ricorda con amarezza che ‘le vere vittime silenziose del caso-Seveso’ sono i più di 4 milioni di bambini non nati ‘applicando questa legge sciagurata’. Il Comitato, in questo anniversario di Seveso, esprime ‘il giudizio più severo nei confronti della legge 194’ e ritiene sia da rilanciare ‘nella società italiana una profonda azione culturale per modificare il consenso diffuso che, purtroppo, la legge sull’aborto oggi può vantare’.

AUTORE: M. R. V.