Si festeggia ancora sant’Ercolano a marzo!

Domenica 4 marzo si celebra la festa di sant’Ercolano, vescovo, martire e patrono della città. Per tradizione, in base all’antico calendario liturgico perugino, il 1’marzo si celebra la festa del patrono della città in ricordo della traslazione delle reliquie dalla cattedrale di San Lorenzo alla chiesa omonima del santo. Questa solenne traslazione, illustrata e documentata in una bellissima tela esposta nell’abside della chiesa, avvenne nel 1604. Per ricordare tale data i presbiteri che operano nella città si sono riuniti per una celebrazione eucaristica nella quale si è pregato anche per i membri defunti del Sodalizio di San Martino, che di questa chiesa ha la custodia. Ma la festa vera e propria, con partecipazione di popolo, si svolge il 3 marzo sera con la presenza del vicario generale mons. Gualtiero Sigismondi, e la domenica 4 marzo. Probabilmente alcuni perugini hanno potuto ritenere che la festa introdotta dall’attuale arcivescovo mons. Chiaretti il 7 novembre, che è stata celebrata per la prima volta nel 2006, ricorrenza del martirio del vescovo Ercolano, abbia sostituito quella attuale di marzo, ma non è così. Lo stesso mons. Chiaretti ha spiegato la festa di novembre onora Ercolano come patrono della città e dell’Università, con cerimonie che coinvolgono anche le pubbliche autorità, mentre la festa del marzo ha prevalente carattere popolare e rionale. Nelle liturgie in programma sarà dato rilievo anche al ricordo dei caduti in guerra. Questa memoria è divenuta tradizionale per la chiesa, che conserva un prezioso monumento ai caduti legato alla tragedia della Prima guerra mondiale. Le associazioni delle famiglie dei caduti e dispersi e dei reduci delle varie Armi hanno sempre pregato in questa chiesa per i loro morti, tanto che è invalsa la consuetudine di offrire la messa per i caduti ogni prima domenica del mese. È un modo cristiano per ricordare le giovani vittime delle guerre, le sofferenze di tante famiglie, e di pregare per la pace. Alle manifestazioni di tipo religioso si aggiunge una nota culturale di primo piano che consiste in un concerto d’organo del maestro Eugenio Becchetti, che eseguirà sull’organo storico Morettini – da lui stesso restaurato – musiche inedite tratte dall’archivio del monastero benedettino di San Pietro, e brani di musica operistica.