Spazzatura senza avvenire

La solidarietà del mondo cattolico a Dino Boffo, direttore di “Avvenire”

“L’attacco che è stato fatto al dott. Boffo direttore di Avvenire è un fatto disgustoso e molto grave”. Lo ha detto il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, il 29 agosto, in riferimento all’attacco rivolto al direttore di Avvenire dal Giornale diretto da Vittorio Feltri. “Rinnovo al dott. Boffo tutta la stima e la fiducia mia personale e quella di tutti i vescovi italiani e delle comunità cristiane”, ha aggiunto il card. Bagnasco. Il giorno precedente, l’Ufficio per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana aveva diffuso questo comunicato: “In merito alle accuse sollevate oggi da un quotidiano, si intende confermare piena fiducia al dott. Dino Boffo, direttore di Avvenire, giornale da lui guidato con indiscussa capacità professionale, equilibrio e prudenza”.Spazzatura. Sulla questione è intervenuto anche mons. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e fino a pochi mesi fa segretario generale della Cei: “Quale sia la mia stima e fiducia nei confronti del dottor Boffo – ha dichiarato – lo mostra la collaborazione con lui instaurata negli anni del mio servizio alla Cei. Quanto ai fogli anonimi che circolano in questi giorni, assurti al rango di informativa, li ho sempre ritenuti – come ogni missiva anonima – degni del cestino della spazzatura, quella spazzatura da cui provengono e devono tornare”. “Killeraggio giornalistico”. Il 28 agosto, giorno dell’attacco da parte del Giornale, Dino Boffo ha risposto con un comunicato: “La lettura dei giornali di questa mattina mi ha riservato una sorpresa totale” riguardo “alla mia vita personale. Evidentemente Il Giornale di Vittorio Feltri sa anche quello che io non so, e per avallarlo non si fa scrupoli di montare una vicenda inverosimile, capziosa, assurda. Diciamo le cose con il loro nome: è un killeraggio giornalistico allo stato puro, sul quale è inutile scomodare parole che abbiano a che fare anche solo lontanamente con la deontologia. Siamo, pesa dirlo, alla barbarie”. Chiara intimidazione. “Il plateale e ripugnante attacco a Dino Boffo sulla prima pagina de Il Giornale di oggi – recita un comunicato del Cdr di Avvenire, diffuso il 28 agosto – è una chiara intimidazione al direttore di Avvenire e a tutta la redazione del quotidiano. A cui Vittorio Feltri e il suo editore non perdonano l’indipendenza di giudizio e il richiamo ai valori cristiani espressi in questi mesi. Un attacco personale al direttore di Avvenire ma anche un attacco alla libertà di pensiero e di stampa: esprimendo piena e affettuosa solidarietà a Dino Boffo, la redazione tutta assicura che proseguirà come al solito nel proprio lavoro di informazione puntuale dei lettori, esercitando sempre e comunque il diritto di critica oltre a quello di cronaca”. Con altrettanta fermezza si è pronunciata la redazione della tv Sat2000 diretta dallo stesso Dino Boffo. Tanta solidarietà. Sempre il 28 agosto, Sir e Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici, che riunisce oltre 190 settimanali diocesani) hanno diffuso un comunicato nel quale “fanno proprie le dichiarazioni dell’Ufficio comunicazioni sociali della Cei e del Comitato di redazione (Cdr) di Avvenire ed esprimono piena solidarietà e immutata fiducia nel direttore del quotidiano d’ispirazione cattolica. Di ‘maestri’ di un giornalismo spregiudicato e cinico ce ne sono stati diversi nella storia e ne vediamo non pochi anche oggi. Ma occorre chiedersi, anche all’interno della stessa categoria professionale di cui facciamo parte, quale contributo essi abbiano dato e potranno mai dare alla credibilità del giornalismo nel nostro Paese. Questa professione ha un’etica o, per lo meno, una deontologia: il ‘killeraggio’ non ne può fare parte e i veri maestri hanno sempre insegnato che occorre evitare questa deriva per il bene della stessa professione”.Il 1° settembre padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, ha detto: “Confermo che il card. Segretario di Stato ha parlato con il dr. Boffo manifestandogli la sua vicinanza e solidarietà. I tentativi di contrapporre la Segreteria di Stato e la Conferenza episcopale non hanno consistenza. Non vi è motivo di stupirsi peraltro se vi sono differenze di approccio fra i media vaticani e quelli del mondo cattolico italiano, date le differenti finalità e priorità di tali media”. Benedetto XVI al card. Bagnasco ha espresso “stima, gratitudine ed apprezzamento per l’impegno della Conferenza episcopale italiana e del suo Presidente”. Tutto questo è stato messo in scena da Feltri per “dimostrare – come ha dichiarato – da che pulpito viene la predica”. Ora, tutti sanno che non è Boffo che fa la predica, ma una gran parte del mondo cattolico, di cui Boffo è in qualche modo uno che raccogie la voce e la mette in pagina. Colpito Boffo, a parte la sua colpevolezza o altro, non diminuisce la forza delle ragioni cattoliche di cui un giornale si fa portavoce.