Starci il meno possibile ma il meglio possibile

L'ospedale unico di Branca sarà presto una realtà. Anzi, un prototipo dotato di ogni comfort

Per l’ospedale unico di Branca sono ormai i giorni della vigilia: consegna della struttura entro i primi di novembre, inaugurazione tra luglio-agosto del prossimo anno. Rispettata quindi la scadenza annunciata durante la posa della ‘prima pietra’ (1’ottobre 2004). La situazione, in un clima di grande soddisfazione, è stata verificata nel corso di una ‘visita’ guidata dal direttore generale Vincenzo Panella fresco di riconferma, presenti funzionari dell’ente, titolari e tecnici dell’impresa. Quattro livelli fuori terra: al primo piano (ingresso a sud) pronto soccorso, laboratorio analisi e camera mortuaria, al primo piano l’ingresso principale, una quarantina di poliambulatori equamente divisi tra area chirurgica e medica, centro prenotazioni, auditorium, bar. Ai piani superiori la chirurgia e la rianimazione con 48 camere e cinque sale operatorie, all’ultimo la medicina e la cardiologia. Anche in questo caso sono 48 le camere a disposizione, quasi tutte a due letti salvo poche eccezioni, con ogni comfort, aria condizionata compresa, in linea con lo slogan: ‘Starci il meglio possibile ed il meno possibile’. Camere ampie, tutte con servizi. I corpi di fabbrica si completano con un piano di calpestio con molto verde. Intorno parcheggi per duecento posti auto, un eliporto, che potrà essere utilizzato solo e soltanto quando la ‘Terna’, una società dell’Enel, avrà rimosso e spostato più a valle una linea elettrica, un laghetto nel quale far confluire l’acqua piovana dai tetti, da utilizzare poi per l’irrigazione o emergenza incendi, una bretella lunga 1200 metri per allacciarsi alla ‘Pian d’Assino’ ammodernata, una vecchia splendida casa colonica, bell’esempio di classica edilizia rurale, recuperata per uffici e sale riunioni. 25.000 i metri quadrati edificati, due gli ettari di terreno impiegati. 37milioni di euro il costo complessivo (con un canone annuo di affitto pari al 2,5% del capitale investito, 1.100.000 euro, per trent’anni) per la struttura edilizia. Per l’arredo sono previsti altri 12 milioni di euro da finanziarie con il capitale dei disciolti enti ospedalieri (confluito nella disponibilità di quello regionale e dalla Regione restituito alle Aziende sanitarie di riferimento), vale a dire gli attuali edifici ospedalieri di Gubbio e Gualdo Tadino, i quasi 600 ettari di terreni derivanti dalla disciolta ‘opera pia’ eugubina. Un’operazione importante e delicata. L’ospedale unico comprensoriale di Branca è destinato ad essere preso come modello. Il progettista Lamberto Rossi, infatti, si è ispirato alle indicazioni della ‘commissione Veronesi’ (dal nome del Ministro della sanità del tempo): sotto questo profilo è un vero e proprio ‘prototipo’.

AUTORE: Giampiero Bedini