Strade, collocamento, scuole danno “lavoro” alla Provincia

Cozzari: "abbiamo governato bene". Battistelli: "rischiamo il mostro burocratico"

Federalismo, edilizia scolastica, viabilità, urbanistica, trasporti, ambiente, formazione professionale ed Europa. Su questi aspetti, in particolare, si è concentrato anche nel 2001 l’impegno della Provincia di Perugia. Un anno di grandi cambiamenti per l’amministrazione di piazza Italia, che si prepara ora a mettere in campo investimenti per circa 400 miliardi di lire (200 milioni di euro) nei prossimi tre anni. Si tratta di risorse proprie dell’ente, ma soprattutto di contributi europei, statali, per leggi-delega su economia, trasporti, turismo e formazione professionale. Il bilancio preventivo del 2002, già approvato dalla Provincia, prevede un primo blocco di investimenti di 19 milioni e 250 mila euro, senza alcun aumento, sottolineano in Giunta, della pressione fiscale. I cambiamenti, invece, riguardano soprattutto il settore dell’edilizia scolastica e quello della viabilità. Le istituzioni scolastiche su cui è compentente l’amministrazione provinciale, infatti, passano da 36 unità a 107. Se si considerano anche tutti i plessi e le strutture si arriva a ben 157 edifici. “Dobbiamo così quadruplicare il nostro impegno”, ha detto l’assessore Pier Luigi Neri nel corso della conferenza stampa di bilancio del 2001. Ma l’anno vecchio ha lasciato alla Provincia di Perugia anche 764 nuovi chilometri di strade gestite in precedenza dall’Anas. “E proprio nelle ultime settimane – ha commentato il presidente dell’amministrazione provinciale, Giulio Cozzari – abbiamo avuto modo di constatare la buona risposta della nostra macchina tecnica nell’emergenza neve e gelo”. Il capitolo che preoccupa di più è quello relativo alla situazione del lago Trasimeno, con l’annosa questione degli attingimenti, resa ancor più problematica dalla carenza di precipitazioni piovose degli ultimi mesi. “Su questo aspetto – ha detto l’assessore Katia Mariani – è necessario cominciare fin da ora a individuare soluzioni alternative alle colture che si trovano nell’area del lago e che richiedano una minore irrigazione”. Nel bilancio provinciale per l’anno che si è concluso c’è anche il completamento del progetto di piano provinciale dei trasporti, con la modifica dell’attuale assetto delle linee extraurbane, il ripopolamento dei territori di caccia con 26 mila capi di selvaggina, l’approvazione del piano triennale per la formazione professionale con un investimento di quasi 90 miliardi, la creazione di 175 nuovi posti di lavoro con i fondi per l’imprenditorialità giovanile, l’attivazione di 31 miliardi di lire per la promozione turistica dei centri minori della provincia e, infine, un articolato piano di comunicazione relativo all’Europa e alla nuova moneta, attraverso l’Infopoint di piazza Italia, che ha raggiunto quota 10 mila utenti l’anno. Nel corso dell’incontro con i giornalisti, il presidente Cozzari ha anche criticato il Governo per le ipotesi di federalismo “assai poco solidale” e per politiche sociali che “da una parte concedono benefici e sgravi, salvo poi dover aumentare i costi di altri servizi, magari sulle spalle proprio degli enti locali”. Il commento di chiusura Cozzari lo riserva alla maggioranza. “La nostra coalizione, da Rifondazione comunista a Democrazia europea – ha affermato – è in ottima salute e ha intenzione di continuare a governare bene l’ente”. I consiglieri provinciali dell’opposizone hanno stilato un loro contro-bilancio dell’anno appena concluso, definendo la maggioranza che governa l’ente un vero e proprio “muro di gomma” nei confronti delle sollecitazioni esterne, sia quelle della società civile sia delle forze di minoranza. Parlano di “intrecci di interessi fra giunte dello stesso colore che operano a vari livelli istituzionali, di confusione nei ruoli e nelle scelte, di immobilismo”. Gli undici esponenti della Casa delle Libertà hanno accusato il centrosinistra di “gigantismo istituzionale”, pronosticando per la Provincia la possibilità di non riuscire nella sua missione di ente che eroga servizi e il rischio di trasformarsi in “mostro burocratico”. Le critiche più forti sono state mosse sui settori dei trasporti, della viabilità e della formazione professionale. Su questi terreni secondo Battistelli (Forza Italia) la maggioranza si sarebbe dimostrata “incapace di recepire le proposte avanzate dalle minoranze”. Secondo Andreani (Ccd), “lo strapotere del presidente Cozzari e della Giunta” avrebbe provocato la perdita della centralità del Consiglio e l’oscuramento anche dei consiglieri degli stessi partiti di maggioranza. Crescono i compiti della ProvinciaNuovi ruoli accanto alle vecchie competenze. La Provincia sta accrescendo la propria importanza istituzionale, nel lungo cammino dell’Italia verso il federalismo. Un itinerario non sempre facile, lamentano dagli uffici di Piazza Italia, specie quando settori amministrativi e competenze gestionali vengono calate dall’alto, in particolare dallo Stato, senza le necessarie coperture finanziarie e di personale o con percorsi affrettati e poco chiari dal punto di vista legislativo. Ambiente e risorse idriche ed energetiche, flora e fauna, parchi e riserve naturali, valorizzazione dei beni culturali, viabilità e trasporti, caccia e pesca, edilizia scolastica e formazione professionale. Accanto a questi compiti più “tradizionali”, la Provincia dovrà ora occuparsi anche di mercato del lavoro, dopo aver preso in gestione gli ex uffici di collocamento, di motorizzazione civile, di quasi 1000 chilometri di strade prima gestite dall’Anas che si aggiungono ai 2000 già di competenza provinciale, di polizia mineraria e di materie urbanistiche, con delega dalla Regione per le verifiche sui Prg comunali.

AUTORE: Daniele Morini