Sulle vette dell’ Amore

Le esperienze dei campeggi estivi per giovani e giovanissimi

Si sono svolti a Foppolo, in Val Brembana (Bg) a 1500 metri slm, gli ultimi due campeggi estivi promossi dalla nostra diocesi in questa estate e rivolti, il primo, ai giovanissimi (14-18 anni) e, il secondo, ai giovani fino ai 30 anni e alle famiglie. Abbiamo chiesto a due partecipanti di condividere con noi la loro esperienza e le loro riflessioni. Lasciamo dunque la parola al seminarista Danilo, animatore dei giovanissimi a Foppolo dal 31 luglio al 9 agosto: “Credo che il bilancio conclusivo del campeggio dei Giovanissimi sia molto positivo: quello che abbiamo vissuto in questi giorni come educatori cristiani ci deve spronare a non aver paura di proporre loro delle mete più alte, a farci loro compagni di viaggio per tutto l’anno e non solo attenderli per le ferie estive. Dico questo perché credo che molti di questi ragazzi abbiano la stoffa per diventare in futuro anche degli ottimi animatori. Gli incontri di gruppo, per esempio, sui temi che abbiamo affrontato, legati alla dimensione dell’affettività e della sessualità vissute secondo una proposta profondamente umana e cristiana, hanno rivelato ancora una volta che i giovani custodiscono sì molto distrattamente il tesoro della loro vera personalità, ma sono anche disposti, se aiutati con umiltà e competenza, a spendere la loro vita senza bruciare in anticipo tutte le tappe”. “Abbiamo cercato di donare loro – dice – non dei vuoti moralismi, ma un incontro con Cristo che, seppur esigente perché pienamente bello, è l’unico in grado di dare senso alla nostra vita: sentirsi più Chiesa e più popolo in preghiera. La cosa che mi ha colpito di più: la celebrazione ‘in alta quota’ del sacramento della riconciliazione. Siamo stati tutti quanti per più di due ore raccolti nel silenzio e nella meditazione, all’aperto, guidati dall’ascolto della Parola di Dio e da un sereno esame di coscienza. Ho visto dei ragazzi parlare, ma era soltanto perché si chiedevano aiuto per come prepararsi meglio; se questa non è la dimostrazione che i giovani sono ancora aperti alla grazia del Signore, che cos’è allora?”. Al turno successivo, invece, ha partecipato Susanna, studentessa universitaria, che ci dice: “Quest’anno ci siamo confrontati con un argomento – l’affettività e la sessualità vissuti in senso cristiano – che ha dato la possibilità di scavare nell’ intimità di ognuno. Ci siamo messi in viaggio sui binari dell’Amore, con riflessioni che scaturivano dalla Parola di Dio, dalle catechesi dei sacerdoti e dalla testimonianza delle famiglie presenti. Abbiamo cominciato con il parlare della differenza tra uomini e donne, entrambi creature di Dio e quindi aventi la stessa importanza. Non si può pensare alla superiorità o sottomissione dell’uno rispetto all’altro; è invece più opportuno parlare di unicità, dataci da Dio stesso, e di diverso modo di pensare e affrontare la vita. Da qui l’accettazione di sé sia a livello caratteriale che fisico. Ecco poi il mettersi in gioco relazionandosi con l’altro. Dalla cotta, in cui emerge il nostro io con i suoi bisogni materiali, all’innamoramento, fase in cui si inizia a dare importanza all’altro… subentra la ragione illuminata, fino al salto all’amore vero, cioè alla totale donazione di sé, possibile solo dopo un percorso vissuto insieme nella castità, suggellato e sostenuto poi dalla grazia del sacramento del matrimonio”.

AUTORE: Michela Massaro