Il 26 maggio si è tenuta a palazzo Vitelli una tavola rotonda sul tema della donazione del sangue del cordone ombelicale, “Da rifiuto speciale a dono speciale”, secondo il logo del Lions club di Città di Castello unito in questo service al club di Montone “Aries” e al Leo club di Città di Castello. Presenti il dott. Riccardo Saccardi, responsabile della Banca toscana del cordone ombelicale, il dott. Silvio Pasqui, direttore sanitario Asl 1, il prof. Massimiliano Marianelli, docente universitario di Filosofia, la dott.ssa Luciana Bassini, dirigente ostetrica Asl 1, il dott. Donatello Torrioli, ginecologo Asl 1; coordinatore il giornalista Massimo Zangarelli. Moltissimi gli intervenuti in sala tra cui molte donne, alcune con i loro bambini. Il dott. Saccardi ha ricordato come il programma della donazione del cordone ombelicale, con le sue preziose cellule staminali, abbia avuto inizio nel 1974 e oggi si possono contare 8.500 trapianti avvenuti in 53 Paesi. L’Italia è tra i primi in questa donazione. Un video ha mostrato l’iter dell’intervento, che deve essere preceduto da accurate analisi, e quello del trasporto e della conservazione nelle Banche specializzate. Il dott. Pasqui ha ricordato quanto in proposito viene effettuato nei presìdi ospedalieri di Città di Castello e di Gubbio – Gualdo Tadino. Ricordando le polemiche sorte a suo tempo, il prof. Marinelli ha affermato che il dono del cordone ombelicale favorisce la cultura del dono e della vita. Quanto alla dott.ssa Bassini, ha ricordato come sia importante che le informazioni su questo tipo di donazione siano esatte, e ha evidenziato in quale modo si procede a prendere informazioni sulla donatrice una volta abbia raggiunto 28 settimane di gravidanza. Il dott. Torrioli ha sottolineato anche come sia necessario, per evitare miraggi e chimere sulla possibilità di guarigioni delle cellule staminali, parlarne col ginecologo. È intervenuta poi Valeriana Marchesini Bono, presidente dell’Associazione donatrici italiane sangue cordone ombelicale, iniziata con un gruppo di volontarie. Naturalmente nei vari interventi si è trattato della raccolta autologa, per uso personale, sottratta quindi all’uso solidaristico e non prevista dal Servizio sanitario.
Tavola rotonda sulle cellule staminali
AUTORE:
Eleonora Rose