Teologia e poesia

Dal 21 al 23 novembre nella sala del Dottorato della Curia di Perugia IV convegno nazionale di scrittori di ispirazione cristiana
Il poeta Mario Luzi
Il poeta Mario Luzi

Nel 2011 un coordinamento di amici e letterati, pieni di buona volontà e di passione letteraria e religiosa, con la presenza e l’appoggio del cardinale Giuseppe Betori di Firenze, avviò e organizzò il primo dei convegni nazionali sugli scrittori di ispirazione cristiana a Firenze e sulla scia dei convegni di scrittori cattolici che si tennero dagli anni Trenta fino agli anni Quaranta e Cinquanta, pensarono di dar loro continuità – sebbene con formule diverse e modalità letterarie diverse. Si pensò di guardare la realtà attuale e le sue inquiete esigenze, personali e generali, con l’occhio della letteratura, della poesia, dell’arte e fu scelto come tema: “Quando la letteratura entra nelle pieghe della vita e della storia dell’uomo” quando i criteri cioè della letteratura si evolvono e sono capaci di leggere i sentimenti più profondi del nostro tempo, tra apocalissi e utopie; e quando la letteratura interpella l’attesa di Dio oggi, tra spinte in avanti e tradizionalismi marcati. Negli anni successivi seguirono altri convegni con temi diversi. Nel 2012 nel cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II il tema fu: “Sfide culturali e letterarie in Italia a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II”. Nel 2013, tenendo presente in modo particolare la poesia, si è proposto il tema “Sulle tracce del Dio nascosto, quando i poeti si mettono in gioco”. Quest’anno, continuando sulla tematica della poesia e volendo in modo del tutto particolare ricordare il centenario della nascita di Mario Luzi, Alessandro Parronchi, don Divo Barsotti e Piero Bigongiari, si è proposto il titolo “La teologia della poesia”. Tema quanto mai affascinante, vasto se vogliamo anche generico, ma dentro il quale si vorrebbero leggere i versi dei suddetti poeti e di altri, come la poesia si accosta alla teologia, al Discorso su Dio, al Dialogo con Dio, nella evoluzione della vita e della storia dell’uomo. Pur nella varietà dei costumi e delle culture può suscitare particolare interesse quanto già scriveva Boccaccio nella sua Vita di Dante: “Dico che la teologia e la poesia quasi una cosa si possono dire, dove uno medesimo sia il suggetto; anzi dico di più: che la teologia niuna altra cosa è che una poesia di Dio”. Boccaccio scriveva intorno al 1350 e allora la cultura, la teologia, la filosofia avevano una struttura ben definita dentro le Summe, in arte o in filosofia, proprio di Dante e di San Tommaso d’Aquino.

Oggi – e non da ora cioè dal secolo Ventunesimo o Ventesimo, ma già dal Settecento e via via negli anni più vicini a noi – tale equazione è divenuta più problematica, più impegnativa, più drammatica, non perché l’uomo sia cambiato, bensì perché la storia nei ritmi del tempo, prende coscienza man mano di altri problemi e li sente propri o li vive in maniera più forte, più personale e meno distaccata. Un rapporto insomma – quello tra teologia e poesia – divenuto più inquieto in sede critica o creativa, tra saggisti e narratori e poeti. Se vogliamo esemplificare – brevissimamente – già negli anni successivi al Vaticano II, alla metà degli anni Settanta, una rivista prestigiosa come Concilium dedicava un numero speciale a Teologia e letteratura (5/ 1976) con nomi di grande autorità intellettuale come padre Dominique Chenu, Jean Claude Renard, Jean Pierre Jossua e puntualizzando il rapporto tra poesia, fede e teologia in un intreccio tra mistero, sacro e fede. Ed è proprio dagli anni Sessanta che il rapporto diviene ancora più altalenante nella poesia delle cose e dei fatti e dell’ermetismo di un poeta come Luzi che rincorre man mano il simbolismo e una librazione morale che è come assenza sfuggente e meta-fisica fino alla contemplazione e un canto dell’anima in Frasi e incisi di un canto salutare o in Via Crucis.

Il convegno di Perugia intende entrare nelle parole, nei versi e nel cuore di diversi poeti che vogliono e intendono dialogare con Dio e in un certo senso, calare nel movimento della vita di questo uomo di oggi la staticità della teologia nella sua infinita ed eterna onnipotenza, dalle cui mani è scaturito tutto ciò che esiste.

 

Il programma

Il convegno, aperto a tutti, si tiene dal 21 al 23 novembre nella sala del Dottorato della Curia arcivescovile di Perugia (il 21, a partire dalle ore 15) e alla sala dei Notari (il 22 novembre a partire dalle ore 10). Il 23 novembre alle ore 9 messa celebrata dall’arcivescovo ausiliario mons. Paolo Giulietti. Venerdì 21 alle ore 15 dopo i saluti di mons. Paolo Giulietti, dell’assessore Teresa Severini, di Mario Tosti, Maurizio Tarantino, Giorgio Tabanelli e di don Vincenzo Arnone, relazioni di Salvatore Ritrovato, Giorgio Tabanelli, Gianni Mussini, Gianfranco Lauretano, Paolo Iacuzzi, Floriana Calippi. Proiezione documenti audiovisivi: i poeti Luzi, Parronchi e Bigongiari. Interventi.

Il 22 alle ore 10 alla sala dei Notari, saluto del card. Gualtiero Bassetti “La teologia della poesia nel secondo Novecento”, seguiranno interventi di Daniele Piccini, Silvia Chessa, Donatella Bisutti, don Vincenzo Arnone, Carlo De Blase. Proiezione documenti audiovisivi: don Divo Barsotti. Interventi. Ore 15, sala Dottorato curia arcivescovile, tavola rotonda coordina don Arnone. Melo Freni, Paola Severini Melograni, Francesco Diego Tosto, Luca Nannipieri. Interventi. Ore 17.30 tavola rotonda. Seguirà conversazione tra M. Tarantino e Giorgio Tabanelli. Interventi di Donatella Bisutti, Daniele Piccini e Salvatore Ritrovato. Ore 19.30 cena. Ore 21 Concerto “Parole e musica”.

AUTORE: Don Vincenzo Arnone Coordinatore del Convegno