Testimoni del vero Dio

Trevi festeggia sant'Emiliano con solenni celebrazioni. Il Vescovo mette in luce il significato della testimonianza del Santo per l'oggi

Trevi e sant’Emiliano: una storia di fede che si ripete dal 28 gennaio 302, da quando cioè il vescovo armeno fu martirizzato per aver difeso la dimensione spirituale del suo popolo. Come ogni anno la comunità di Trevi, guidata dal priore don Angelo Nizi, si è adunata in preghiera dinanzi al duomo che porta il nome del santo. Celebrazioni eucaristiche, triduo di preparazione e altri incontri hanno preceduto la processione del 27 sera e il pontificale del 28. Moltissimi fedeli hanno partecipato alla luminaria guidata dall’Arcivescovo, nella quale i ‘portatori’ della grande statua del Santo hanno sfidato le anguste viuzze di Trevi abbassandola, alzandola, mandandola a destra e a sinistra. Il 28 mattina c’è stato il solenne pontificale presieduto da mons. Fontana, concelebrato dai sacerdoti della zona e da parte dei canonici del capitolo metropolitano di Spoleto. La liturgia è stata animata nel canto dal Coro del vicariato foraneo di Trevi, diretto dal maestro Giovanni Falcinelli. Nella sua omelia il Vescovo, ricordando come sant’Emiliano preferì agli idoli la fedeltà a Dio, ha individuato alcune tentazioni del tempo presente, alle quali molti bruciano incenso. Il presule ha parlato di un modo di vita che distrugge le famiglie, che non fa nascere i bambini, che abbandona i vecchi, che premia i ricchi e non protegge chi è meno fortunato. ‘Nella nostra società – ha detto mons. Fontana – è venuto meno lo spirito di controllo. Non ragioniamo più con la nostra mente, ma con quella degli altri. Viviamo in una società in cui sta dilagando un linguaggio spesso inaccettabile e nella quale sta prendendo sempre più sostanza l’egoismo’. La ricetta per non cadere in tentazione nel cammino della vita? Per l’Arcivescovo di Spoleto è necessario recuperare l’unione con Dio, rimettere la preghiera al centro e insegnare alle nuove generazioni che amare è l’esperienza più bella della vita. In questo è fondamentale il ministero dei sacerdoti. ‘Tocca a noi preti – ha affermato il presule – riprendere il gusto della predicazione, la sapienza della riconciliazione e la rettitudine nella vita. Così guideremo il popolo di Dio alle sante radici cristiane’. Nel corso della celebrazione il sindaco di Trevi, Giuliano Nalli, a nome del Comune, ha offerto l’olio per la lampada votiva di sant’Emiliano. Il primo cittadino ha chiesto al santo di vegliare sulla sorte dei trevani, di donare pace alle famiglie, di illuminare chi è chiamato a prendere decisioni di interesse pubblico.

AUTORE: Francesco Carlini