Tre nuovi diaconi per la Chiesa diocesana

Edoardo Rossi, dom Clemente Suhi e frà Zbigniew Czech

Nello scenario di S. Pietro Extra Moenia si sono svolte tre ordinazioni diaconali, martedì 29 giugno, durante la messa solenne in occasione dei festeggiamenti per i santi Pietro e Paolo. Edoardo Rossi, dom Clemente Suhi dei Benedettini e frà Zbigniew Czech dei Frati minori, i tre nuovi diaconi, che hanno fatto il loro ingresso, scortati dai presbiteri di tutta la diocesi. Alla celebrazione, presieduta dall’arcivescovo mons. Riccardo Fontana, i tre sono stati presentati dai superiori, che li hanno seguiti negli studi. ‘Edoardo ‘ ha detto il rettore del Seminario regionale di Assisi mons. Brodoloni ‘ viene da una famiglia ‘bruna’, proveniente dall’Azione cattolica di Campello e nella tesina ha definito il diaconato come ‘l’antifona al presbiterato”. Con una frase secca e decisa, padre Folsom dell’Ordine dei Benedettini, ha presentato dom Clemente Suhi: ‘è pronto per servire la Chiesa’. Fra Zbigniew Czech, dell’Ordine dei Frati Minori, è stato presentato dal suo superiore: ‘Viene dalla Polonia, nel noviziato dal 1999 è iscritto alla Provincia umbra. Ha preso la sua Professione solenne, il 5 luglio a S. Ansano’. L’Arcivescovo ha invitato ad accogliere la decisione dei tre con un applauso. Poi, la sua presentazione: ‘Edoardo ‘ ha detto mons. Fontana ‘ è frutto dei preti che hanno lavorato nell’Azione cattolica; ora, sono loro a passare il testimone. Dom Clemente è il primo benedettino di Norcia che viene ordinato diacono qui da noi. Fra Zbigniew ci richiama al carisma francescano che ci dà l’identità di ciò che siamo’. L’Arcivescovo ha poi insistito su tre punti, durante l’omelia: l’efficacia della preghiera, la buona battaglia della fede, il rapporto personale con Gesù. ‘La vita ecclesiale è una battaglia non uno stato in cui ci si adagia. Richiede fatica, richiede il progetto, non ci spaventa la stanchezza per il troppo lavoro ma la perseveranza nella prova. ‘Siamo inanellati”. In conclusione dell’omelia, mons. Fontana ha richiamato a san Pietro, sulle parole di sant’Agostino: ‘Pietro viene da pietra, come cristiano viene da Cristo’. Dall’amicizia con Cristo, scaturisce la fecondità del ministero. Ministero della parola, dell’altare, della carità. La liturgia è poi proseguita con l’imposizione delle mani. Mons. Fontana ha concluso la celebrazione, animata nei canti dal coro composto di giovani di tutta la città, con parole di richiamo all’unità: ‘Una liturgia lunga ma pregata. Un segno meraviglioso di incontro tra la comunità diocesana, benedettina, francescana’.

AUTORE: Eleonora Rizzi