Tutela e valorizzazione della risorsa “ambiente”

Piano pluriennale di sviluppo economico. L'intervento unitario su tutto il territorio

Il Consiglio della Comunità montana ha approvato il piano pluriennale di sviluppo socio economico 2001/2005, e il piano annuale operativo 2001. Il presidente Vincenzo Bucci con un articolato intervento ha presentato i punti salienti del piano che, tra l’altro, in fase di elaborazione ha registrato diversi incontri di concertazione con i comuni del comprensorio, con le associazioni di categoria e con la presenza, in veste di coordinatore scientifico del gruppo di lavoro, del prof. Tommaso Sediari, preside della facoltà di economia all’Università di Perugia. Il piano prende in considerazione la tutela e valorizzazione della risorsa “ambiente” intesa come contenitore dentro il quale operano in modo rispettoso e sinergico, l’agricoltura, la silvicoltura, il turismo, le attività artigianali e del terziario; la conservazione, difesa del suolo, mantenimento e miglioramento dell’assetto idrogeologico del territorio; la valorizzazione del territorio rurale attraverso l’esecuzione di interventi finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione residente (infrastrutture, servizi, comunicazioni; la promozione di azioni, per la valorizzazione socioeconomica dell’intero territorio, secondo una logica di sviluppo integrato, volte al potenziamento e al miglioramento qualitativo di tutti i settori produttivi; ammodernamento, diversificazione e qualificazione delle attività produttive agricole, promozione della diffusione di sistemi di produzione ecocompatibili e della valorizzazione dei prodotti tipici di qualità; la valorizzazione del patrimonio regionale agro-forestali e attraverso azioni di qualificazione e sviluppo delle attività naturalistiche e di valorizzazione del patrimonio immobiliare demaniale; l’aumento dell’occupazione attraverso azioni istituzionali di coordinamento, finalizzate all’individuazione di risorse finanziarie capaci di veicolare nel territorio nuovi investimenti produttivi pubblici e privati, capaci di potenziare e creare nuove attività produttive; a programmazione di interventi capaci di utilizzare in modo produttivo, le maestranze forestali della Comunità montana, per dare risposte operative concrete ed efficaci alle problematiche del territorio, relative in particolare alla difesa e tutela ambientale. Lo spirito del piano, ha concluso il presidente Bucci, è di analizzare tutte le proposte per programmare lo spirito del territorio con l’impegno concreto per attivare tutte le forme di sostegno alla sua realizzazione sia a livello regionale, nazionale e comunitario. Sono intervenuti nella discussione per la minoranza il capogruppo generale Cuccaroni e Rita Capacci che hanno espresso apprezzamento al lavoro svolto, ben fatto le cui conclusioni si possono accettare e condividere, l’importante che gli obiettivi indicati vengano realizzati. La Capacci ha apprezzato l’impegno per quanto riguarda l’aspetto paesaggistico, la valorizzazione dei percorsi verdi e le tematiche ambientali. Il gruppo di minoranza ha espresso poi la astensione al momento del voto. Il sindaco di Citerna, Claudio Serini, ha evidenziato che il piano prende in considerazione l’Alto Tevere non diviso in otto comuni ma in un unico territorio su cui operare. L’importante, per Serini, è saper rappresentare a tutti i livelli le esigenze del nuovo comprensorio si da attivare i finanziamenti necessari. Tutti insieme per lo sviluppo che sarebbe impensabile rimanendo chiusi ognuno nel proprio comune. L’assessore Furio Benigni ha evidenziato che ora, dopo che il piano è stato stilato bisogna concretizzare gli obiettivi e per questo è necessario superare i limiti di interventi che ci impongono le leggi regionali è necessaria una maggiore chiarezza sulle funzioni che dovrà avere la Comunità montana nel prossimo futuro. Per lo sviluppo del turismo rurale, è necessario arrivare, finalmente, alla vendita dei fabbricati demaniali che la regione ha lasciato al loro destino quello di diventare ruderi irrecuperabili.