Tutto il bello che i sinodi non raccontano

In preparazione al Sinodo: parla lo storico Mario Sensi

Con varie iniziative la diocesi si sta avvicinando alla celebrazione del sinodo. Per questo, in fase ancora di preparazione, ha offerto l’occasione di riandare alla storia di questo antichissimo istituto ecclesiastico attraverso la dotta relazione dello storico Mario Sensi, docente alla Pontificia Università Lateranense e all’Istituto teologico di Assisi, che si è tenuta a Montemorcino giovedì 22 giugno. Tra le tante notizie fornite dallo storico, un’osservazione importante, ed anche curiosa, è stata la presa di distanza dalle informazioni che gli atti dei sinodi del passato forniscono sulla situazione della Chiesa del tempo. Essendo tali riunioni del clero con il vescovo indette prevalentemente per correggere deviazioni nella comunità, è evidente che gli aspetti negativi vengano posti in primo piano e finiscano per oscurare la parte positiva. Questo, a mio avviso, è anche uno dei motivi per cui della storia della Chiesa sono note le sue mancanze più che le sue virtù. Essendo inoltre il sinodo concepito come un organismo disciplinare, fa risaltare la denuncia di abusi e il richiamo a doveri pratici di ordine amministrativo. Da ciò pertanto emerge, ad esempio, una figura di sacerdote, come dice Meersemann citato da Sensi, ‘amministratore dei sacramenti e dei beni, custode di mura e suppellettili e di specie consacrate e oli sacri: il parroco funzionario’. Questo carattere, secondo Sensi, è presente anche nel sinodo promulgato dall’arcivescovo perugino Giovanni Battista Rosa nel 1942, anche se, aggiunge, ‘non manca di afflato pastorale e di zelo per la riforma della Chiesa’. I sinodi che si sono celebrati dopo il Concilio Vaticano II hanno cambiato registro, così come tutta l’impostazione pastorale della Chiesa, che ha messo sempre più in primo piano la ricerca dell’identità, la costruzione della comunione, le piste della nuova evangelizzazione, protendendosi più al futuro che alla conservazione del presente. Nelle parole dell’arcivescovo Chiaretti e del segretario generale del sinodo, don Gualtiero Sigismondi, risulta chiaramente il carattere apostolico e missionario del sinodo, anche per le piste di ricerca e di programmazione che hanno come obiettivo di portare ‘fuori del tempio’ le ricchezze della Parola che viene proclamata e della grazia che viene celebrata all’interno.

AUTORE: E. B.