Una città che decolla oppure che crolla?

Ci sono due Perugia che si confrontano sul rifacimento del Mercato coperto e dell’intera area circostante. Ci sono due modi di intendere e di voler vivere la città, la Perugia che sarà. Una parte sembra aver già perso, l’altra sembra lanciata vittoriosamente verso il suo traguardo. Quest’ultima è quella del sindaco Renato Locchi, del Comune e della Nova Oberdan Spa che, attraverso un progetto di finanza, stanno per trasformare (e in maniera importante) una porzione di quartiere del centro storico a ridosso di piazza Matteotti, l’area dove oggi ci sono gli ascensori. L’altra è quella di un gruppo di comitati, associazioni, commercianti e circoli ambientalisti che sono arrivati ad inviare un esposto all’Autorità nazionale per la vigilanza sui contratti pubblici dei lavori, servizi e forniture che ha sede a Roma. Sono due Perugia che, questo è certo, proprio non si capiscono e che coltivano due ‘visioni del mondo’ – specie di quello dai consegnare ai propri figli – del tutto opposte. Perugia crollerà? Per le associazioni forse sìAl quarto piano della sede perugina dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), La Voce incontra l’ingegnere Massimo Calzoni, rappresentante legale della Nova Oberdan Spa. Lui ha quei soldi che il Comune di Perugia non ha per recuperare i propri immobili. Perché, come società, vi siete impegnati nel rifacimento dell’area del Mercato coperto? ‘Per noi – risponde – è stato uno studio complesso e costoso. Tuttavia, come ha detto giustamente uno dei nostri soci, da perugini doc, non potevamo esimerci di regalare alla nostra amata città un progetto così imponente e moderno’. ‘Un regalo – replica il presidente dell’associazione Vivi il Borgo, Primo Tenca – di cui molti perugini farebbero volentieri a meno’. Ma cosa teme chi osteggia oggi il progetto? ‘Per prima cosa – continua Tenca – la temerarietà dell’opera, criticata da più di un ingegnere e di un architetto. L’area interessata dal progetto della Nova Oberdan è predisposta al dissesto e all’erosione. È instabile fin dall’antichità: già gli etruschi sapevano che la città di Perugia smotta proprio in quella zona; la stessa piazza Matteotti è, in realtà, uno spazio pensile e un terrazzamento artificiale, frutto di secolari opere di contenimento. Come si possono sbancare, a cuor leggero, circa 90 mila metri cubi di terra proprio lì?’ (L’ingegner Calzoni della Nova Oberdan Spa sosteneva invece che lo sbancamento non supererebbe i 50 mila metri cubi, ndr). ‘Non c’è certezza – precisa il presidente di Vivi il Borgo – che questo enorme scavo non sia pericoloso per gli edifici sovrastanti, primi fra tutti per i rinascimentali palazzi del Capitano del popolo e dell’Università vecchia, oggi Tribunale’. Ma l’ingegner Calzoni, un gigante ex cestista che viaggia su un’automobile fenomenale e che già ha in mente lo scavo di nuovo centro ipogeo multipiano proprio sotto piazza Matteotti, replica secco: ‘Ad ognuno il suo lavoro. Non voglio nemmeno sapere cosa dicono questi signori, poiché le polemiche non mi appartengono. Però io so quello che faccio e Nova Oberdan Spa ha tutti gli strumenti per lavorare e per garantire sempre la massima sicurezza a tutti’. Il centro storico ai ‘palazzinari’? Ma c’è un altro punto che viene contestato. E, questa volta, l’attacco è diretto al sindaco Renato Locchi, il ‘sindaco palazzinaro’ come già lo chiamano alcuni dei commercianti di corso Vannucci, e alla sua Giunta. ‘Vogliono fare di Perugia un cantiere perenne – continua Tenca, valente orafo e una tessera Pci stracciata da tempo – e già ci sono riusciti. Qui vige la legge del mattone e del cemento, l’Umbria rossa è una regione tutta ‘calce e martello’. Chi comanda ha consegnato il capoluogo nelle mani dei privati, in particolar modo dei costruttori. Presto avremo una città di appartamenti tutti uguali, destinati all”affare’ studenti e turisti, ma senza più perugini. Perugia, spogliata della sua identità, sarà uguale a tanti altri non-luoghi’. Wladimiro Boccali è il giovane assessore all’Urbanistica del Comune di Perugia. Anche per i contestatori è un ‘bravo frego’ che, nel dialetto locale, significa ‘una brava persona’. ‘Però il Comune dovrebbe proprio spiegarci quale sarebbe l’utilità pubblica dell’opera che avrebbe permesso loro di adottare lo strumento del project financing per il Mercato coperto – chiede il presidente perugino di Italia Nostra, l’avvocato Urbano Barelli. – Personalmente vedo solo l’utile dei privati, che trasformeranno un insieme di beni demaniali in una struttura destinata prevalentemente a propri servizi. Ricavandone (il riferimento è alla Nova Oberdan Spa, ndr) ben 120 milioni di euro di affitti in sessanta anni’. Boccali (Comune): ‘Un’opera di utilità pubblica. E quindi basta con caricature inutili’ L’assessore Boccali è di parere opposto. A palazzo dei Priori, nel suo ufficio, campeggia una panoramica aerea di Perugia. Ricorda che, nel 1978, anche contro le prime scale mobili furono raccolte 10 mila firme. ‘L’utilità pubblica dell’opera è nella riqualificazione di un intero pezzo di città: nuovo mercato pubblico, parcheggi dei magistrati, percorsi di risalita alternativi dalla stazione del minimetrò, nuovi giardini del Pincetto, offerta commerciale plurima e complementare all’attuale. Non basta?’. Poi aggiunge: ‘E mettiamo al bando la caricatura che vorrebbe la presenza, qui in Comune, di una masnada di imprenditori pronti ad aggirare la legge. Dopo tanti bei progetti sul Mercato coperto, questo è fattibile e l’imprenditoria perugina ne è protagonista’. E i commercianti di corso Vannucci e dintorni che temono la concorrenza – a colpi di prezzi bassi – di un nuovo grande centro commerciale? ‘Molti commercianti del centro storico – risponde Boccali – appoggiano l’iniziativa del Comune ma, per evitare problemi agli operatori dell’attuale Mercato coperto, prima degli altri lavori, realizzeremo il nuovo mercato pubblico’. Dialogherete con chi vi contesta? ‘Considereremo piccole correzioni al progetto e sull’utilizzo dei nuovi spazi pubblici. Ma il Consiglio comunale rappresenta la città non meno delle associazioni e, per ben quattro anni, abbiamo fatto incontri a iosa e confronti con tutti. Adesso il Comune di Perugia seguirà le decisioni già prese’.

AUTORE: Paolo Giovannelli