Una vita immersa nel Mistero

Le Clarisse festeggiano la prima professione religiosa di suor Chiara Lucia degli Angeli e il 50° della badessa suor Rita

Domenica 24 ottobre – in cui la Chiesa celebrava la Giornata mondiale per le missioni – è stata una giornata particolare anche per il convento delle suore Clarisse di Montecastrilli e per l’intera comunità parrocchiale raccolta intorno ad esse. È stato un giorno di giubilo e festeggiamenti per due importanti avvenimenti: l’arricchimento della comunità delle suore, con la professione temporanea dei voti da parte di suor Chiara Lucia degli Angeli, e il 50° anniversario della professione dei voti da parte di suor Rita Marcozzi, badessa del convento. La solenne cerimonia si è svolta alle ore 16 presso la chiesa del monastero, gremita di fedeli desiderosi di partecipare alla gioia delle due sorelle festeggiate. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal vescovo mons. Scanavino, concelebrata da mons. Antonio Cardarelli, don Alessandro Fortunati e padre Robert. “Come si può spiegare una vocazione? è una vita immersa nel mistero di Dio”, afferma gioiosa suor Rita, badessa fin dalla giovane età, la quale ricorda che “pur nella difficoltà, mi sono sempre sentita molto amata da Dio, ho sempre sentito il Suo occhio vigile su di me. Più passano gli anni, più questo rapporto di fedeltà instaurato da Lui e grazie a Lui si approfondisce”. In effetti, la vita contemplativa è “un servizio che queste sorelle prestano a tutta la Chiesa – ha sottolineato mons. Scanavino. – Le suore sono una grande risorsa per il territorio, perché aiutano la comunità a rivedere il Vangelo nella sua integrità, per poter riscoprire il vero senso di umanità”. La vera umanità, infatti, non è quella di chi pretende di possedere la vera fede, ma quella degli uomini semplici “che si mettono a disposizione degli altri, pur riconoscendo i loro limiti”, ha affermato il Vescovo. In particolare, una suora giovane come Chiara Lucia “ha la possibilità di comunicare il Vangelo ai giovani”. L’invito di mons. Scanavino si è concentrato sul fatto che, d’altra parte, i fedeli non devono rivolgersi alle suore solo per richiedere preghiere personali, ma anche come guida alla sequela del Vangelo. La comunità di Montecastrilli è molto legata alle sue 14 suore, che si adoperano in vari modi per la parrocchia. Innanzitutto con la preghiera e la guida spirituale, poi con varie attività sia di tipo artigianale, quali lavori di ricamo e produzione di icone sacre, sia di tipo intellettuale, dedicate ai diversi gruppi locali: l’ultima iniziativa è stato l’appuntamento “Vogliamo vedere Gesù!”, incontro vocazionale per ragazzi. L’associazione “Alba Clara” fondata dalle suore e ora guidata da laici, infine, sostiene il Centro Santa Clara di Gioere in Brasile. Un altro motivo per cui gli abitanti di Montecastrilli sono profondamente legati al monastero è il fatto che questo è parte della vita del paese dal lontano 1649, anno della sua fondazione ad opera di Cinto Accursi.

AUTORE: Margherita Idolatri