Va’ concerto sull’ali dorate

Dedicato al 150° dell’Unità d’Italia il Festival delle Nazioni

Non poteva essere diverso il 44° Festival delle Nazioni: nell’anno in cui l’Italia festeggia i suoi primi 150 anni, la manifestazione ha infatti optato per ospitare la stessa Italia con la tradizione musicale che nell’Ottocento influenzò notevolmente il pensiero risorgimentale, aiutando a diffondere un ideale patriottico di Italia unita. “In un momento nel quale il concetto di unità nazionale, declinata in un federalismo peraltro ancora tutto da definire, diventa oggetto di discussione e di polemica politica – come si legge nella presentazione proposta dal sito della manifestazione – il Festival non si sottrae a questa riflessione e cerca di esplorare in particolare i riverberi, che si ebbero nel mondo della musica, di quel lungo processo che portò appunto all’unificazione dell’Italia; ma anche, e ancora una volta, cerca di raccontare come a quell’epoca la musica – prima testimone nel mondo di una omogeneità culturale italiana (seppure nelle sue numerose sfaccettature locali- territoriali) anche nei secoli precedenti – fornisse già una forte immagine identitaria della nostra penisola”. Così, il Festival delle Nazioni, è iniziato lo scorso 23 agosto con un concerto dedicato a due simboli della musica italiana: Gioacchino Rossini e Giuseppe Verdi, con un finale di serata incentrato sulla colonna sonora che Nino Rota compose per Il Gattopardo di Visconti. A Nino Rota è poi stato dedicata anche la serata del Gian Burrasca di Lina Wertmüller, presentato lo scorso giovedì da Elio, visto il centenario dalla nascita del compositore, premio Oscar per le musiche del Padrino II. Dopo il concerto in cui di omaggio alla scuola napoletana di Pergolesi, Provenzale, Scarlatti e Vinci, che viene eseguito da “Pino de Vittorio Ensemble” venerdì 2 settembre, nell’oratorio San Crescentino di Morra, sabato 3 alle 21.15 i Solisti di Perugia, diretti da Massimo Quarta, proporranno al pubblico del festival, nella chiesa di San Francesco, le musiche di un’altra importante scuola italiana: quella veneta con il suo rappresentante Tartini. Nel Festival 2011, inoltre, è stato ricordato anche l’anniversario dei 200 anni dalla nascita di Franz Liszt. Sul compositore ungherese è stato infatti incentrato lo spettacolo proposto da Vittorio Sgarbi e Nazzareno Carusi: “Discorso a due”, messo in scena all’auditorium di S. Antonio lo scorso 26 agosto. Infine va ricordato come il melodramma rappresenti uno dei filoni della musica classica più tipici della nostra Penisola. A questo genere, sviluppatesi nell’Ottocento, appartengono molte delle arie a carattere patriottico che si diffusero durante il Risorgimento da nord a sud dell’Italia; così, nel concerto che chiuderà il Festival, domenica 4 settembre, presso San Domenico, non mancheranno l’Inno alle Nazioni e il Va’, pensiero di Giuseppe Verdi che saranno eseguiti dall’orchestra sinfonica “G. Rossini”, dai cori “M. Alboni”, Collegium vocale Tifernum e schola cantorum “Anton Maria Abbatini”, diretti dal maestro Giovanni di Stefano.

AUTORE: F. O.