Vent’anni nel paese del vento

Fossato di Vico: pubblicati gli atti dell'incontro del giugno 2003 sul ventennio de "La Voce" a Fossato di Vico

Come fu possibile che un settimanale, che tirava oltre 60.000 copie, fosse edito in una redazione di due stanze o poco più, situata in un paese di meno di tremila anime, da un gruppo di dilettanti coadiuvato da collaboratori di fortuna, in condizioni di precarietà estrema e con pochissimi mezzi? A queste domande cerca di dare risposta un volumetto, presentato in questi giorni, in cui si ricorda quella che, senza mezzi termini, può essere definita “la gloriosa saga di un settimanale cattolico”. Gremita la sala consiliare del Municipio di Fossato di Vico, sabato scorso 7 gennaio per la presentazione del volumetto Mons. Berardi e La Voce: 20 anni nel paese del vento, atti dell’analogo incontro del 21 giugno 2003, realizzato a cura della nostra collaboratrice Marta Ginettelli. Fu, quella di due anni or sono, una giornata di rievocazione organizzata, come del resto questo evento, dal circolo Acli “Ora et labora”‘ di Fossato di Vico, dall’instancabile ex presidente regionale Giovanni Pascucci, per celebrare allo stesso tempo il 50’anniversario del nostro settimanale e il ventennio in cui la sua redazione ebbe come sede proprio Fossato di Vico.

E il volumetto, che è un’agile sintesi di quella memorabile giornata, ribadisce ancora una volta non solo la fondamentale valenza socio-culturale di un settimanale che era in grado, negli anni Sessanta, di tirare oltre 60.000 copie, ma fornisce, se ce ne fosse bisogno, una conferma della grandezza della figura di mons. Antonio Berardi che della redazione fossatana fu l’autentica anima. Protagonisti dell’incontro (nella foto), oltre alla curatrice del volume, il presidente provinciale delle Acli, Massimo Ceccarelli, che ha ribadito lo stretto legame fra le Acli e La Voce, che si esplica nel comune interesse verso il sociale, trait-d’union fra La Voce di mons. Berardi e quella, attuale, di mons. Bromuri.

Accanto a loro, il sindaco di Fossato di Vico, Mauro Monacelli che, nel fare gli onori di casa, ha sottolineato come merito del settimanale La Voce sia proprio la costante ricerca del dialogo e del confronto costruttivo fra le varie componenti sociali – e, in senso lato, politiche – della nostra regione. Al nostro direttore, mons. Bromuri, è spettato poi il compito di mostrare come La Voce di oggi, con il suo costante richiamo alla triplice dimensione del locale, del regionale e del globale, e con la sua costante ricerca dell’apertura e del dialogo, con alle spalle la consolidata saldezza dei valori culturali e spirituali del cristianesimo, può essere considerata come il naturale completamento dell’esperienza del Ventennio fossatano del settimanale, forgiato dall’instancabile zelo di mons. Berardi, cui va riconosciuta, secondo mons. Pietro Bottaccioli, vescovo emerito di Gubbio e braccio destro di mons. Berardi alla fine degli anni ’50, tanta “fermezza nei valori, quanto apertura al dialogo”.

Ma l’intervento di mons. Bottaccioli è stato particolarmente apprezzato per aver mostrato, anche con alcuni aneddoti, con quali enormi sacrifici e con quali salde motivazioni la redazione fossatana de La Voce operò, in condizioni spesso difficili e con scarsissimi mezzi, per tutto il periodo in cui mons. Berardi mantenne la redazione a Fossato di Vico. Compito di concludere è spettato a Maria Prodi, assessore regionale all’Istruzione, che ha sottolineato come il merito più grande del settimanale La Voce stia proprio nel suo silenzioso, ma basilare, compito di formazione di una coscienza civica regionale.

AUTORE: Pierluigi Gioia