“Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”: la scommessa della carità

Centinaia di giovani alla Giornata della carità con don Lucio Gatti

Fantastica la Giornata della Carità che hanno vissuto, domenica 30 marzo, i ragazzi e i genitori della parrocchia di Santa Rita, con padre Modesto Paris, a Spoleto. Fantastica come è stato fantastico lui, don Lucio Gatti, di Perugia, delegato regionale per la Caritas. Ne ha ricordato la genesi lui stesso, quando nella riunione con l’équipe spoletino-nursina, il nostro direttore della Caritas diocesana, don Vito Stramaccia, gliene ha fatto la proposta. Stilato subito il programma: Eucaristia alle 10.30, con tutto il popolo, nella magnifica chiesa eretta dagli Agostiniani Scalzi, cui è affidata la parrocchia, nel secolo scorso; discorso sulla carità nel Teatrino parrocchiale alle 11.30, pranzo insieme, rappresentazione dei ragazzi nel pomeriggio, nuovo incontro alle 17 con l’inesauribile don Lucio, finalmente alle 21, in chiesa, la “Crocifissione” di Cristo, la più straordinaria Via Crucis che si possa immaginare: una preghiera più che una rappresentazione, tratta parola per parola dai Vangeli. Quel che ci ha tanto impressionato è stata l’atmosfera che don Lucio è riuscito a creare. Ragazzi e ragazze, a decine e decine, anzi centinaia, erano lanciatissimi. Si può essere pazzi di gioia? Loro lo erano. Don Lucio aveva tutto indovinato: dal tono di amica conversazione, alla proposta centrale di assoluta novità, apparentemente assurda, eppure di una verità fortissima (“Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”: lo ha detto Gesù), e soprattutto alla testimonianza sconvolgente e coinvolgente dagli ospiti che lo accompagnavano: ad esempio, con i ragazzi della casa di Eggi, la signora Maria, da Napoli, ancora sprizzante tanta vitalità pur nel disagio fisico degli anni, autentica estrazione del mondo dei barboni, lei che per 25 anni si è mossa nella Stazione Tiburtina di Roma, stendendo, ma pur dando la mano. E poi Domenico, simpatico vecchietto eppure ancora vivace, raccolto anche lui da don Lucio. I bambini restituiti alla vita, come Nac, non ancora 6 anni, Farad iracheno, Roberto, polacco, 10 anni. La canzone di Maria, tra scroscianti applausi: “Ohi vita, o vita mia…”. La meraviglia poi del teatrino che, tolte via in un attimo le sedie, i ragazzi trasformano in sala da pranzo apparecchiando per 300 coperti. Nemmeno avessero una bacchetta magica, ed è un pranzo squisito, dalla pasta al dolce. Che forza, santa Rita: davvero, la Santa degli impossibili! A sera poi, nella chiesa, tre croci colossali elevate dinanzi all’altare (già lì dalla mattina per la messa). I due ladroni pendono già dall’alto. Per Gesù è molto più dura: ripercorre la Via della Croce! Urla dei soldati, schioccare dei flagelli, pianto delle donne, il Cireneo, la Veronica, le tre cadute tremende sotto la croce, e infine la crocifissione in un procedere quasi filmico, direttamente dal vivo: il Cristo a terra, i chiodi che penetrano lentamente i polsi, l’innalzamento sulla croce, la spartizione delle vesti, le invocazioni al Padre, gli insulti dei sacerdoti, la risposta d’amore; e la Madonna affidata a Giovanni. Quindi trafittura al costato, l’ultimo sospiro, le tenebre, la deposizione dalla Croce, l’Addolorata, la confessione del Centurione. Una scena così vera, così forte, fino alle lacrime, nonostante La Stella o Oberammergau. Grazie don Lucio. Hai ragione tu: solo la carità è la vita, i drogati rinati sono i nostri profeti, il mondo non risorgerà che dalla carità. L’Arcivescovo ti ha già detto pubblicamente grazie, di fronte a tutto il popolo, compresi quei genitori con cui sei stato tanto chiaro quanto a responsabilità. Il grazie è anche nostro. La nostra Caritas ha la casa di Eggi, che ospita tra gli altri la tua Maria. E proprio i ragazzi di Eggi ci hanno offerto la Crocifissione, con Andrea, che ha impersonato il Cristo. Possa questa giornata restare nella memoria specialmente dei ragazzi, ben più eloquente, come tu hai detto, e con tanti applausi, di un Maurizio Costanzo o di un Vespa. “E’ tempo che più che chiedere miracoli ai santi, i cristiani il miracolo si decidano a farlo proprio loro, il miracolo della carità”. Ritorna presto!

AUTORE: Agostino Rossi