‘Vi ringrazio tutti’

ORVIETO. Il testamento del caro don Nazario Sauro Carletti

Impossibile tratteggiare anche solo brevemente 44 anni di una vita sacerdotale, interamente spesi in una parrocchia, tra la gente. Il 25 ottobre è tornato alla casa del Padre mons. Nazario Sauro Carletti, parroco della parrocchia di Sant’Anna e Santo Stefano a Orvieto Scalo. Il 25 marzo del 1962 era giunto, come giovane prete, nella comunità di Orvieto Scalo, dopo una breve esperienza a Parrano. La profonda fede, il carattere schietto, la vicinanza alla gente, hanno caratterizzato i lunghi decenni della sua dinamica azione pastorale in una parrocchia che, come lui stesso scrisse, era ridotta in ‘miserevoli condizioni nelle strutture e nell’attività pastorale’. Ora la situazione è ben più rosea, essendo cresciuta la parrocchia, anche come costruzioni, con il centro di Tordimonte, dedicato alla ‘Nostra Signora del cammino’ e l’oratorio parrocchiale ‘Santo Stefano’. Da ultimo mons. Nazario Sauro aveva avuto la gioia di partecipare alla benedizione della prima pietra della nuova chiesa di Ponte del Sole. Negli anni recenti particolarmente intensa era stata anche la sua attività letteraria, traducendo scritti di sant’Agostino. Nato in una famiglia di 8 figli, in cui la provvidenza era testimonianza visibile, entrò nel seminario di Città della Pieve, poi ad Assisi e a Viterbo-La Quercia. Nel testamento spirituale, che aveva già scritto nel dicembre del 2000, ha voluto ringraziare i vari vescovi che lo hanno accompagnato dapprima nella vocazione sacerdotale e poi nel suo ministero iniziato nel 1948, tra cui mons. Decio Lucio Grandoni, che gli aveva affidato l’incarico di vicario generale della diocesi, da cui di recente si era dimesso. Ricordando ‘la benedizione del Signore per i due sacerdoti sbocciati nella parrocchia: don Marco Nunzi e don Claudio Gargagli’, ha avuto parole di gratitudine per tutti i ‘fratelli sacerdoti, quelli passati e quelli presenti’, con una menzione particolare per don Enrico Yebga e padre Gianfranco Maria Bizzoni, che lo hanno aiutato negli ultimi anni. Particolarmente grato anche ai ‘Fratelli delle Scuole cristiane, con cui più di vent’anni fa iniziai l’avventura dei campi scuola’ oltre che alle ‘Maestre Pie Filippini, ancora presenti in parrocchia’. Tra le persone a lui care non mancavano ‘i collaboratori laici: giovani e meno giovani, cui ho dato sempre lo spazio e l’onore che loro compete nella Chiesa’. Conclude il testamento con le parole: ‘Ringrazio tutti, perché tutti mi hanno voluto bene e ai quali anch’io ho voluto bene’ il Signore ci faccia incontrare tutti nella gioia senza fine del paradiso, che ha promesso a tutti quelli che faranno la Sua santa volontà’.

AUTORE: Federica Sabatini