Welfare: lettera aperta a sindaci e Regione

Maggiore trasparenza e comunicazione sulla spesa sociale della Regione e dei Comuni: lo chiede in una Lettera aperta il Meic di Perugia
Palazzi della Regione in Piazza Italia a Perugia
Palazzi della Regione in Piazza Italia a Perugia

Dalla riflessione sull’ultima Esortazione apostolica di Papa Francesco ad una Lettera aperta “Al Governatore della Regione dell’Umbria e ai Sindaci del territorio della Diocesi di Perugia-Città della Pieve”, il passo è più breve di quanto possa sembrare.

Il gruppo perugino del Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic) ha dedicato uno dei suoi ultimi incontri all’approfondimento della Evangelii Gaudium invitando l’economista Pierluigi Grasselli ad illustrare le parti della Esortazione apostolica dedicate ai temi caldi dell’economia, dell’“inclusione sociale” (il Papa usa proprio questa espressione tecnica-politica), dello sviluppo. Temi sui quali il Papa chiede l’impegno di riflessione e di proposta dei cattolici.

Nel dibattito seguito alla presentazione sono stati sottolineati diversi passaggi della Esortazione e il discorso ha toccato anche la realtà locale. Da qui, da questo confronto è nata la decisione di scrivere la “Lettera aperta”, che pubblichiamo per ampi stralci, in cui i chiede agli amministratori locali “una maggior trasparenza e una migliore integrazione delle politiche locali di welfare”.

Nella Lettera aperta il Meic evidenzia tre “presupposti essenziali di una politica sociale efficiente ed efficace” che per essere tale, “in una logica di bene comune” deve integrare da un lato, “l’azione condotta dai livelli di Governo regionale e locale e dagli altri attori all’opera su tali fronti”, e dall’altro lato coordinare “le politiche condotte nei diversi settori coinvolti in un’azione incisiva di contrasto alla povertà (istruzione e formazione, lavoro, casa, sanità…).

La Lettera prende spunto dall’ultimo intervento messo in campo dalla Chiesa perugina per andare incontro alle persone in povertà: la realizzazione del Villaggio della Carità il quale, si legge nella Lettera aperta, “rappresenta un evento di grande rilievo nel quadro del welfare locale, a beneficio dei residenti nella Diocesi di Perugia-Città della Pieve”. Un intervento, sottolinea il Meic, la cui efficacia “sarà tanto maggiore quanto più essa potrà integrarsi con un’appropriata politica degli enti locali, per le economie che potranno realizzarsi, e la maggiore incisività degli interventi, anche grazie ad una corretta divisione del lavoro tra le strutture coinvolte a vario titolo”.

Su questo aspetto, si rileva però “l’assenza di un’azione informativa del settore pubblico, il più possibile completa e sistematica, a beneficio della cittadinanza, su una molteplicità di fronti”.

Nello specifico la Lettera si riferisce “all’esigenza di disporre pubblicamente di una ragionevole stima del flusso di trasferimenti e servizi richiesti per soddisfare appieno le principali categorie di bisogni oggetto di interventi di natura sociale” ovvero di “dati essenziali” perché i cittadini possano “valutare l’adeguatezza degli interventi pubblici”.

La seconda esigenza evidenziata è relativa ala necessità di avere “un quadro organico, completo, frequentemente aggiornato dell’effettuazione di tali interventi”, “per ciascuno degli enti locali, che in gran parte, ivi incluso il Comune di Perugia, non soddisfano questo requisito”. Un dato che però, sottolinea il Meic, è “presupposto base di una democrazia sostanziale, fondata, come sottolinea Giovanni Paolo II (CA,n.46), su un’effettiva partecipazione dei cittadini alle scelte della politica (anche di quella sociale), pur nominalmente sempre invocata dagli Enti suddetti”.

La terza richiesta è relativa alla necessità di mettere a punto “un Piano organico contro la povertà nel territorio, che da una parte documenti l’impegno articolato, temporalmente determinato, assunto da ciascun Ente locale sui fronti suddetti, e dall’altro mostri lo sforzo di coordinamento programmatico, a tale riguardo, tra Regione ed Enti locali.

La Evangelii Gaudium “sociale”

L’Esortazione apostolica di Papa Francesco, Evangelii Gaudium, dedica il secodo capitolo alle sfide più urgenti della situazione attuale del mondo nella dimensione sociale. Propone soluzioni coraggiose che riguardano l’“inclusione dei poveri” nella società contro l’economia dell’esclusione e dello scarto, critica l’idolatria del denaro, la teoria della “ricaduta favorevole” che non avviene, non riconosce, come in altri documenti del magistero sociale della Chiesa eventuali aspetti positivi del capitalismo, dichiara il “no all’inequità che genera violenza” (su cui fa un pertinente commento mons. Vecchi a pagina 15).

AUTORE: M. R. V.