Burri: la svolta artistica del ‘900 è nata qui

Prestigiosa mostra a Roma dedicata al tifernate che rivoluzionò la 'materia' pittorica

Promossa dal Comune di Roma e dall’azienda speciale Palaexpo, in collaborazione con la Regione dell’Umbria e la fondazione Palazzo Albizzini – Collezione Burri di Città di Castello, la mostra Burri. Gli artisti e la materia 1945-2004 si propone come uno dei più significativi appuntamenti culturali dell’ultima parte di quest’anno. L’esposizione, curata da Maurizio Calvesi e Italo Tomassoni (con la collaborazione di Lorenzo Canova, Chiara Sarteanesi, Rosella Silicato e Maria Grazia Tolomeo), inserisce l’opera dell’artista altotiberino al centro di quella radicale trasformazione delle forme e delle tecniche artistiche sviluppatasi a partire dalla metà del secolo scorso e diffusasi a livello internazionale proprio a seguito delle innovazioni introdotte da Burri.La mostra si apre con le ricerche materiche degli anni ’50 del XX secolo, quando Alberto Burri riprende, e supera, la tecnica del collage cubista e surrealista utilizzando direttamente materiali della vita quotidiana, e si chiude con alcune opere di Anselm Kiefer, Julian Schnabel e Damien Hirst, che documentano il persistere, anche in tempi molto recenti, dell’interesse per l’opera di Burri. Uno spazio di cinquant’anni, documentato attraverso novantadue opere, delle quali venti di Alberto Burri (undici di queste provengono dalla collezione Burri di Città di Castello).Il significato dell’opera di Burri, all’interno del panorama artistico-figurativo mondiale del secolo scorso, è bene sintetizzato da uno dei due curatori della mostra, Maurizio Calvesi, che nel catalogo scrive: ‘L’artista che con più drastica decisione si è addentrato nella ricerca di un rapporto tra materia pittorica e materia ‘altra’ è Alberto Burri che di questa mostra è largamente il centro, come colui che con più esplosiva forza di messaggio e con maggiore anticipo di tempo ha promosso un mutamento nella concezione stessa della pittura, secondo un raggio di espansione che la mostra stessa illustra. Nessun’altra, in effetti, tra le ricerche pittoriche degli anni Cinquanta in Occidente, è paragonabile all’opera di Burri per la radicalità d’innovazione linguistica e per ampiezza di influssi esercitati’.Per tutta la durata della mostra, inoltre, saranno proiettate tre rare testimonianze filmate sul grande artista castellano, tra cui l’intervista del 1993 che contiene quella che è ritenuta l’unica testimonianza della sua voce, per una durata complessiva di oltre un’ora e mezzo.La scelta della sede – le prestigiose Scuderie del Quirinale – lascia fin d’ora intuire il successo della mostra, per la quale si prevedono 80.000 visitatori. Da ottobre 2004 a ottobre 2005, infatti, le tre grandi mostre ospitate nelle Scuderie del Quirinale hanno fatto registrare ben 376.463 ingressi. Anche per questo motivo la mostra su Burri potrà costituire una significativa opportunità di promozione turistica per Città di Castello.

AUTORE: Andrea Czortek