Chi è famiglia, e chi no

Regione. Il Forum famiglie ottiene la revisione del regolamento attuativo della legge sulla famiglia

Un risultato il Forum regionale delle famiglie l’ha ottenuto: l’impegno del presidente del Consiglio regionale a fare in modo che il regolamento attuativo della legge sulla famiglia venga stoppato e rivisto. “Il presidente Eros Brega – ha commentato il presidente del Forum Simone Pillon – ha accolto la nostra richiesta di essere sentiti e ha ricevuto una delegazione del Forum cui ha garantito tutto il suo impegno per far sì che le nostre proposte siano accolte”. Il Forum, infatti, in fase di partecipazione aveva presentato alla vicepresidente della Giunta Regionale dell’Umbria Carla Casciarri, con delega alle politiche familiari, emendamenti al Regolamento attuativo della legge regionale sulla famiglia approvata un anno fa nell’ultima seduta del Consiglio regionale prima delle elezioni. “Non una delle proposte avanzate da noi è stata accolta”, aveva però denunciato Pillon presentando l’iniziativa di lunedì, promossa proprio per chiedere la modifica di alcuni punti del regolamento, definiti “inaccettabili” in quanto “stravolgono alla radice la definizione di famiglia”, e più in generale per chiedere che venga abbandonata l’impostazione “assistenzialistica” delle misure definite nel regolamento. Il Forum, e l’associazione Famiglie numerose che ha aderito alla protesta, contestano che tra i soggetti ammessi all’intervento siano comprese “famiglie unipersonali di donne” accanto a “madre con figli minori; famiglia monogenitoriale; famiglie con figli minori; famiglie numerose con quattro componenti e oltre”. “Anche le vedove sono famiglia” ha risposto Casciarri, ma per il Forum “la Regione non può definire famiglia una donna che vive da sola” e consentirle di “accedere alle risorse stanziate in favore delle famiglie”, quando per queste situazioni andrebbero trovate altre soluzioni e altri fondi. Se questa è la punta dell’iceberg il Forum muove una critica “di fondo” al Regolamento. “Anziché prevedere il consueto intervento a pioggia che non risolve nulla e ripropone le solite stantie politiche assistenziali – spiega Pillon – avevamo chiesto alla Giunta un colpo d’ala che utilizzasse quei denari ormai stanziati per fare le prime riforme strutturali in favore della famiglia”. Il Forum chiedeva che per la valutazione della fascia di reddito si abbandonasse l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) per introdurre il “fattore famiglia, una modalità nuova di calcolare i costi dei servizi, le imposte locali e l’accesso ai servizi tenendo conto finalmente dei carichi familiari”. “Nulla di questo è stato fatto, anzi – commenta Pillon – sono state escluse dagli interventi le famiglie con ISEE inferiore a 7500 Euro, e cioè proprio le più bisognose di tali sostegni”. Il Forum, inoltre, non condivide la scelta di limitare gli aiuti alla sola “contribuzione diretta alle famiglie”, peraltro assegnata attraverso “modalità burocratiche e assistenziali che si volevano superate” che fanno perno sui servizi sociali. Il Regolamento, infatti, non prevede “convenzioni permanenti con i soggetti produttori e distributori” che pure sono contemplate nella Legge regionale sulla famiglia. Per questo chiedeva anche di “riservare una parte dei fondi alla stipula di convenzioni permanenti con tali soggetti e a beneficio di determinate categorie di famiglie, con speciale attenzione a quelle numerose come richiesto dalla norma stessa”. Lunedì ai consiglieri regionali è stato consegnato un volantino e una copia di Famiglia cristiana su cui è pubblicato il dossier sul “fattore famiglia”, la modalità di fisco a misura di famiglia che proponiamo alla nostra regione e che ha già raccolto molti consensi a livello nazionale da parte di numerose forze politiche e sociali. “Il rischio di interventi a pioggia come quello proposto dalla Giunta – commenta Pillon – è che una volta esaurite le risorse la famiglia resti da sola. Ecco perché abbiamo insistito per interventi strutturali quali appunto il fattore famiglia così da garantire alle famiglie una fiscalità regionale che tenga conto dei carichi familiari senza necessità di continui rifinanziamenti”. Nello stesso giorno è stata diffusa una nota della Commissione della Conferenza episcopale umbra per la Famiglia e la Vita in cui si ricordava “che i fedeli laici, come singoli o attraverso le loro associazioni o forum, hanno il diritto-dovere di assumersi la responsabilità di ogni iniziativa sul piano religioso o civile riguardante ogni aspetto del bene comune, in primis della famiglia”. Poche righe che ad alcuni sono parse come una presa di distanza dall’iniziativa del Forum, ma nella nota la Commissione si limitava a chiarire che pur trattandosi di un’iniziativa messa in campo da associazioni cattoliche ciò non è sufficiente per “implicare la responsabilità della Conferenza episcopale, la quale agisce e si esprime attraverso modalità e mezzi propri di intervento”.

AUTORE: Maria Rita Valli