Come poter aiutare i figli a crescere bene

Ultimo incontro del ciclo organizzato dalla Pastorale familiare diocesana

Il 3 aprile vi è stato l’ultimo degli incontri di formazione organizzati dall’ufficio di Pastorale familiare della diocesi. Relatori i coniugi Maria e Gigi Avanti, membri della Consulta nazionale della Cei per la pastorale della famiglia; ha portato il suo saluto il vescovo, mons. Domenico Cancian, che ha dato anche l’annuncio della possibilità di ascoltare un musical sul Cantico dei cantici nel mese di maggio. Ha preso quindi la parola Gigi Avanti sul tema “Aiutare i figli a crescere”. Per raggiungere questo fine, ha premesso il relatore, è importante che i genitori si amino “da adulti”. Ha ricordato come diventare grandi o crescere non sia la stessa cosa: un bambino cresciuto è un adulto, ed è importante non avere l’ansia di vederlo crescere e la paura di commettere errori nel proprio modo di agire. Analizzando da vari punti di vista il rapporto genitori-figli ha ricordato come, se i primi sono tesi, verranno a creare, con le loro espressioni e il loro atteggiamento, un’atmosfera negativa. È necessario ricordarsi di educare con gioia e, secondo il concetto di don Bosco, amare quello che amano i giovani, se si vuole che i giovani amino le cose che amiamo noi. Altro elemento importante è la coerenza: manifestare sempre i valori che si vogliono dare, pur senza esibirsi. Non meno fondamentale, la presenza accanto ai figli, anche se per stare vicino a loro si debbono sacrificare altre cose. Un concetto su cui il relatore si è soffermato è come sia necessario ricordarsi che i figli hanno una loro identità; di fronte alle loro idee, spesso diverse dalle proprie, è necessaria un’osservazione serena e mai un atteggiamento decisamente negativo. I figli hanno bisogno di tenerezza e di protezione, a cui bisogna rispondere con incoraggiamento e con fermezza. Riportando le parole di Papa Ratzinger, ha ricordato che bisogna provare stupore di fronte al mistero del figlio, a cui va data fiducia incondizionata; è necessario amarlo e non azzardarsi a volerlo capire, poiché lo ha ideato Iddio. Ha letto poi un bellissimo scritto del poeta libanese Kahlil Gibran che ricorda come i figli non siano nostri, ma figli e figlie della forza stessa della vita; nascono per mezzo di noi, ma vengono da Dio. Non bisogna pretendere di renderli simili a noi, ma dobbiamo considerarci l’arco dal quale come frecce vive essi sono lanciati in avanti, sul sentiero dell’infinito. Dopo una breve pausa, sono state poste varie domande da parte dei presenti a cui hanno riposto sia Maria sia Gigi Avanti.

AUTORE: Eleonora Rose