Don Francesco Santini torna al “primo amore”: Bastia

BASTIA UMBRA. Intervista al parroco della nuova comunità di San Marco
Don Francesco Santini

Don Francesco Santini, detto dai bastioli “Franco”, è ritornato nella nostra città come parroco di San Marco Evangelista. Lo abbiamo intervistato sulle sue prime impressioni e sugli obiettivi a livello pastorale.

Quando è stato nominato parroco di San Marco Evangelista, qual è stato il suo primo pensiero?

“È per la terza volta che rientro a Bastia. Vent’anni fa ero già venuto per costituire questa seconda parrocchia, ma varie circostanze non lo resero possibile: il progetto non fu attuato, viste anche le oggettive problematiche dell’allora Amministrazione comunale. Si pensava già in quel periodo ad organizzare delle unità pastorali, ma ci si è resi conto che i tempi non erano maturi. Nel corso di questi anni, a Bastia la popolazione è cresciuta notevolmente e quindi è inevitabile creare due parrocchie. Infatti, attualmente San Michele conta 19.000 parrocchiani circa: tutto ciò è abnorme, quindi è impossibile non procedere a questa divisione territoriale”.

Cosa prova a ritornare a Bastia?

“Il sentimento è quello che ‘il primo amore non si scorda mai’, dato che appena sono stato ordinato sacerdote sono rimasto nella parrocchia di S. Michele Arcangelo, come vice parroco di don Luigi Toppetti per ben dieci anni”.

A che punto si trova il progetto San Marco per la costruzione della struttura parrocchiale?

“Questa Amministrazione comunale è intenzionata a dare esecuzione al piano attuativo che comprende non solo la struttura parrocchiale, ma anche la costruzione della scuola e l’area commerciale; tutto ciò mi è stato confermato da alcuni membri della Giunta. Il progetto arriverà in breve tempo all’approvazione definitiva”.

A livello pastorale, quali saranno le sue prime azioni?

“Sul piano pastorale si parte dall’inizio anche se, da tempo, è presente una sala dove già si celebra la messa domenicale e vi sono due chiese in servizio alla comunità: Madonna di Campagna e San Lorenzo. La presenza di questi due edifici sacri dà un’identità alla nuova parrocchia. Sto riorganizzando gli orari delle celebrazioni, in modo tale che io e il vice parroco, padre Romano Bucaj, possiamo incontrare i parrocchiani. Per questo primo anno, il Comitato San Marco diventa il primo organismo che si rapporterà con me per le decisioni e le scelte da portare avanti. Intendo incontrarmi con i catechisti e i genitori dei bambini e ragazzi, ma prima ancora fare una visita ai malati per entrare nelle famiglie e per conoscerle. Il Vescovo mi ha detto: ‘La chiesa non c’è, ma è importante costituire dei gruppi famiglia (come le Famiglie del Vangelo) per costituire una comunità ecclesiale che nasce, cresce attraverso piccoli nuclei che s’incontrano sulla Parola di Dio’. Inoltre ho già individuato un ambiente accanto alla sala, che diventerà un primo luogo d’incontro per la comunità”.

Il territorio

Il confine della nuova parrocchia bastiola è segnato dal corso del Chiascio che dividerà le due parrocchie: San Michele Arcangelo e San Marco Evangelista, poiché il fiume taglia in due parti il territorio bastiolo. Le zone pastorali che fanno parte della nuova comunità ecclesiale sono: Villaggio XXV Aprile, Santa Lucia, San Lorenzo, Tribbio, Madonna di Campagna, Cipresso e Bastiola. La nuova parrocchia conta circa 9.000 persone.

AUTORE: Ombretta Sonno