Il Santo dei lupini

Gualdo Tadino. Tradizionale festa di san Lazzaro nell'omonima chiesetta medievale

Con la recita del rosario nella piccola chiesa di San Lazzaro, nei pressi di Gualdo Tadino, ai margini di quella che fu l’antica strada consolare Flaminia, ha avuto inizio la sera del 6 marzo l’annuale festa di san Lazzaro, una delle ricorrenze più caratteristiche di fine inverno della comunità gualdese. Per tradizione, alla devozione per il Santo, cui erano dedicati ospedali e lazzaretti medievali – di cui faceva parte la piccola cappella oggi esistente – è associato l’unico frutto di stagione disponibile in questo periodo dell’anno, il lupino, tant’è che la ricorrenza è più nota come ‘Festa dei lupini’. Ma, visto il periodo quasi sempre quaresimale e la figura del Santo, precursore della Risurrezione, grande importanza hanno anche le rievocazioni della Passione di Gesù. Già il 7 marzo, alle ore 20.30, rievocazione della Via crucis, e sabato pomeriggio, dopo la messa vespertina delle ore 20, il tradizionale ‘grande falò’, con cui si danno alle fiamme le potature degli alberi da frutto e, di seguito, il ‘Canto della Passione’ eseguito dall’apposito gruppo musicale di San Lazzaro. Alle 23, quindi, seguirà l’antico gioco della ‘fora verde’, che si svolge con i primi virgulti delle siepi e con un formulario in antico dialetto gualdese, e che serve a finanziare le spese affrontate dal comitato, visto che la penitenza consiste nel pagamento di un’ammenda di 1 euro. La festa entrerà nel vivo domenica 9 marzo. Si comincerà di mattina, alle 9, con la messa, e si proseguirà alle 10 con il tradizionale canto della Passione eseguito congiuntamente dai gruppi di San Lazzaro, Montecchio (Terni) e Nocera Umbra, mentre la messa più solenne, animata dal coro Cai ‘Raffaele Casimiri’, avrà luogo alle 10. Nel frattempo saranno distribuiti ai presenti almeno un paio di quintali di lupini, che sono stati pazientemente preparati dal comitato negli scorsi giorni. Giochi ed animazioni varie caratterizzeranno, poi, il pomeriggio di domenica. Prima, a partire dalle 14, la grande gara di ‘ruzzola’, uno dei giochi tradizionali più praticati nel Pian di Gualdo; seguiranno il gioco delle pigne, la ‘corsa dell’uovo’ e la sfida del ‘cerchio’. Ci si divertirà anche con la tradizionalissima corsa dei sacchi e, per concludere, con l’antico ‘gioco del chiodo’, il tutto condito da sfide continue a ‘fora verde’ e, com’è gustosa usanza, con continui spuntini a base di lupini.

AUTORE: Pierluigi Gioia